La vita eterna, dono di Dio

Un giorno una parola – commento a Romani 6, 23

 

Ma le vostre iniquità vi hanno separato dal vostro Dio; i vostri peccati gli hanno fatto nascondere la faccia da voi, per non darvi più ascolto

Isaia 59, 2

 

Perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore

Romani 6, 23

 

 

 

 

Ecco, è così facile: la conseguenza del peccato è la morte e il dono di Dio è la vita eterna. In poche parole, un riassunto dell’evangelo. Facile a dire, ma più complicato a fare. C’è sempre un fiume impetuoso tra il dire e il fare.

Si può vedere l’esistenza umana come una scatola ricevuta in cui c’è tutto, tutto per avere una buona vita. Ma la vita non è solo una scatola piena di possibilità già date. Mi viene in mente una poesia olandese in cui ad un certo punto si dice: Ho spostato una pietra, in un fiume sulla terra, spostando quella pietra, l’acqua non andrà mai più nella stessa direzione. La vita non è solo un insieme di possibilità da sfruttare, ma un luogo in cui ogni azione può cambiare il corso degli eventi.

L’apostolo Paolo offre una scelta, uno stile di vita. Gesù era il suo esempio: egli aveva scelto di dare la vita per gli altri. Questa scelta non era né un destino né una costrizione, ma frutto della libertà basata sull’amore. Chi crede in Gesù condivide la propria vita con gli altri, non per dovere, ma per libera scelta, come forma di amore.

 

Se la vita è una scatola di possibilità da cui si prende ciò che piace per ottenere il massimo beneficio personale, allora non è stato compreso il vero significato del dono. Paolo chiama questo peccato, che non è tanto un atteggiamento amorale, ma più semplicemente una vita in cui non si riesce a vedere altro che se stessi, con tutte le sue conseguenze.

Gesù stesso ha “spostato una pietra”, cioè ha iniziato un nuovo corso nella storia dell’umanità, e chi crede in Lui non è chiamato solo a ricevere un dono, ma a partecipare al cambiamento che lui ha iniziato, accettandone le conseguenze e trasformando la propria vita.

 

È in questo senso che comprendo l’ultima riga della lettera ai Romani: il peccato porta alla morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo, un nuovo cammino in cui non siamo solo spettatori, ma partecipi del cambiamento iniziato da Lui. Amen.