Discernere ciò che avviene intorno a noi

Un giorno una parola ­– Matteo 21, 10

 

Manda grida di gioia, rallegrati, figlia di Sion! perché, ecco, io sto per venire e abiterò in mezzo a te», dice il Signore

Zaccaria 2, 10

 

Quando fu entrato in Gerusalemme, tutta la città fu scossa, e si diceva: «Chi è costui?»

Matteo 21, 10

 

 

 

 

Questo passo, che tradizionalmente leggiamo in occasione della domenica delle palme, lo troviamo oggi proposto nell’ultimo giorno di carnevale. Uno spunto da non sottovalutare, perché a quanto pare chi si trova a Gerusalemme preferirebbe vedere un re con altri vestiti. Uno strano travestimento si svolge nelle teste di chi assiste al passaggio di Gesù: vogliono vedere un re con ornamenti reali pronto a rovesciare il potere, e invece vedono su un’asina un uomo che difficilmente può essere riconosciuto come re.

 

Comunque la gente ha riconosciuto qualche segno, ha capito che si trattava di una persona particolare che portava avanti un progetto pieno di novità, di rottura. Solo che poi Gesù non era il liberatore politico che aspettavano, ma un servo.

Quello era un segno, e non sempre siamo capaci di riconoscerli nella realtà che viviamo. Ci è difficile discernere ciò che avviene intorno a noi. Anche per questo la Parola di Dio è importante nella nostra vita: ci aiuta a captare i segni in modo tale che non vediamo le cose che accadono, semplicemente in modo cronologico, ma nell’orizzonte della realtà di Dio, che non sempre ci appare chiara dal primo momento: aspettiamo di vedere un re con tutti i suoi ornamenti del caso, e invece davanti a noi c’è il figlio di Dio, il Messia seduto su un’asina…

 

Siamo chiamati e chiamate a guardare la realtà al di là di maschere e travestimenti, che è (era) anche l’intenzione di carnevale. Amen.