Dio conosce il nostro cuore

Un giorno una parola – commento a Salmo 139, 23-24

 

Esaminami, o Dio, e conosci il mio cuore. Mettimi alla prova e conosci i miei pensieri. Vedi se c’è in me qualche via iniqua e guidami per la via eterna

Salmo 139, 23-24

 

Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita! E pochi sono quelli che la trovano

Matteo 7, 14

 

Il Salmo 139 dà il tema alla celebrazione della Giornata mondiale di preghiera di quest’anno, che cade venerdì di questa settimana. Il tema è “Mi hai fatto in modo meraviglioso”, ma la lettura del Salmo nella celebrazione della GMP finisce con il versetto 18. Nei versetti seguenti il salmo prende un altro tono: compaiono gli empi, uomini sanguinari, c’è un parlare malvagio e la menzogna, si odia e si detesta, c’è persino un odio perfetto. Tutto questo in una manciata di versetti.

 

Ma poi arrivano i due versetti proposti dal Lezionario per oggi e ritorna un tono positivo. Due versetti, l’uno parallelo dell’altro.

Dopo l’euforia e il suo contrario, chi prega si presenta finalmente con fiducia davanti a Dio: esaminami, conoscimi, mettimi alla prova. Si fa guidare da Dio. È la forza della preghiera: rivolgendoci a Dio, riusciamo a dare parole a ciò che viviamo, anche esprimendoci in modo aspro talvolta, parole che salgono dal profondo del nostro cuore dove ci sono emozioni che a volte non riusciamo a gestire. Abraham Joshua Heschel scrisse: «La preghiera non è uno strumento a uso e consumo, né ultima via di fuga da certe situazioni, ma piuttosto una fissa dimora per il nucleo intimo della persona. Un’anima senza preghiera è un’anima senza casa».

 

Il salmista si chiede se i pensieri del suo cuore si trovano nella giusta direzione del Regno, dove è la nostra casa, o se si è smarrito.

Pur nel momento in cui l’ingiustizia sembra prosperare, l’orante chiede a Dio di conoscere il suo cuore e i suoi pensieri. Dio ci conosce, ci capisce, e proprio per questo è necessario che ci indichi la direzione giusta da percorrere, cosa che non si stanca mai di fare. Sta a noi di accogliere la direzione indicataci.

Che possiamo riconoscere che anche noi, come l’antico salmista, siamo sostenuti dall’amore di Dio in questo cammino.

 

Amen.