Ferruccio Corsani, la musica per lodare Dio

Organista, per 44 anni direttore della Corale valdese di Torre Pellice e fra i revisori dell’Innario Cristiano. A lui dobbiamo fra tanti altri l’inno “Eccomi, manda me!”

 

Mercoledì 26 febbraio si è spenta l’esistenza del maestro Ferruccio Corsani. L’ultima volta che ci siamo sentiti telefonicamente è stato un anno fa: come sempre un momento intenso e di grande dialogo. Mi aveva comunicato anche la sua sofferenza fisica, però ci tenne a dirmi che il suo spirito era positivo e “battagliero”.

 

Ferruccio Corsani nasce nel 1927 a Napoli, dove il papà si trovava per lavoro. Nella città partenopea, che gli è rimasta sempre nel cuore, consegue la Laurea in Lettere classiche (ma con una tesi sul corale luterano), il diploma superiore in Organo e composizione organistica presso il Conservatorio di San Pietro a Maiella, poi nel Conservatorio “G. Verdi” di Torino e si abilita all’insegnamento del canto corale. Lascia Napoli nel 1954 e, accanto alla professione di insegnante di latino e greco presso diversi licei (Torre Pellice, Pinerolo, Chieri e Torino), coltiva la sua passione per la musica: diventa organista della chiesa valdese di Torre Pellice (totalizzerà una cinquantina di concerti in varie città); poi dal 1955 al 1999 è direttore della Corale valdese di Torre Pellice la cui vocazione, fin dalla sua nascita nel 1912, è di rendere un servizio alla comunità sostenendone il canto durante i culti.

 

Grazie alle sue capacità e professionalità, il coro a 4 voci miste amplia la propria attività, organizzando concerti, viaggi all’estero, “gemellaggi” con corali evangeliche di altri Paesi, specie in area francofona, pubblicando, grazie a sue armonizzazioni e sue produzioni, dischi di canti locali, storici, e complainte.

Nel 1957 sposa la professoressa Elena Ravazzini: dal loro amore nasceranno Alberto ed Anna.

 

Corsani è membro delle Commissioni per l’Innario cristiano (edizioni del 1969 e 2000) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia: in particolare cura e revisiona le armonizzazioni; oltre ad articoli su questioni musicali sulla stampa evangelica (L’Eco delle valli valdesi e La Luce, Riforma, La Beidana), scrive con Gianni Long Cantar Salmi a Dio. Storia dell’innologia evangelica in Italia dal 1848 a oggi (Società di studi valdesi – Claudiana, 2002), e Piccola guida all’innologia (Claudiana, 2012).

 

Pur appartenendo a generazioni diverse e avendo riferimenti musicali differenti, ci ha legato una sincera stima reciproca. Ricordo che – erano gli anni ’80 – mentre analizzavo i canti proposti dal pastore Saverio Guarna nella raccolta battista Cantiamo Insieme (vol. 1), la mia attenzione cadde su un canto che aveva una bella musicalità, una buona ritmica giovanile, e un testo che – enfatizzando la chiamata al discepolato e la risposta personale del credente – sentii molto vicino alla mia sensibilità battista. Il canto era Eccomi, manda me! Cercai chi lo avesse composto e trovai che era di Ferruccio Corsani. Quel nome mi suonava familiare, ma non ricordavo dove l’avessi incrociato. Fu Guarna a dirmi che era musicista, valdese, uno dei curatori della revisione dell’Innario cristiano. Quel musicista dalla formazione classica, che aveva dedicato tempo e cura alla valorizzazione del patrimonio innologico tradizionale, aveva scritto un inno “moderno”, tutt’oggi considerato un riuscitissimo esempio di canto comunitario dell’innologia contemporanea italiana!

 

Quando incontrai per la prima volta Corsani il 27 novembre 1993, in occasione del primo e unico Convegno sulla musica organizzato dalla Fcei con l’aiuto del Grume (Gruppo Musica Evangelica), mi avvicinai a lui, mi presentai, e gli raccontai della scoperta che avevo fatto di Eccomi manda me. Dapprima un po’ sulle sue, Ferruccio mi accolse con un sorriso che ho ritrovato ogni volta che ci siamo incontrati. Da lì iniziò una proficua collaborazione mai interrotta. Ancora oggi Eccomi manda me è tra gli inni più amati e cantati nelle chiese battiste (presente anche nell’Innario Celebriamo il Risorto).

 

In queste ore ci stringiamo con affetto ad Alberto e Lucilla, ad Anna, Davide, a Giacomo e Elisabetta, ringraziando Dio per tutto quello che il maestro Corsani ha fatto per la causa dell’Evangelo con la sua musica!