Ecco l’uomo, il nostro Salvatore

Un giorno una parola – commento a Giovanni 19, 5

 

Pari a colui davanti al quale ciascuno si nasconde la faccia, era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna

Isaia 53, 3

 

“Ecco l’uomo!”

Giovanni 19, 5

Gesù sta davanti alla folla, esposto agli scherni, con una corona di spine premuta sulla fronte, un mantello gettato sulle sue spalle lacerate e sanguinanti. La voce di Pilato risuona: “Ecco l’uomo!”. Queste parole, pronunciate con disprezzo, hanno un peso che Pilato stesso non può comprendere.  Ecco l’Uomo. Colui per mezzo del quale tutte le cose sono state create, ora rifiutato dal mondo che ha formato. Ecco Colui che ha parlato e ha fatto esistere la luce, ora immerso nell’ombra del giudizio umano. Ecco le mani che hanno guarito i malati e risuscitato i morti, ora legate dalle mani di uomini peccatori.  

 

Pilato presenta Gesù come un uomo distrutto, sperando di placare la folla assetata di sangue. Ma in questo momento si rivela una verità più profonda. Gesù è più di un uomo: è il Figlio di Dio, l’Agnello del sacrificio, il compimento delle antiche profezie. La sofferenza che porta non è segno di debolezza, ma di amore. La corona di spine sul suo capo non diminuisce la sua regalità, piuttosto, rivela la natura del suo regno: un regno di umiltà, servizio e dono di sé.  

 

Ecco l’Uomo, il nostro Salvatore. Guardiamolo e vediamo non solo la sua sofferenza, ma anche il suo invito. Egli porta i nostri pesi, si fa carico della nostra vergogna e percorre per noi il cammino del sacrificio. Ogni ferita sul suo corpo è una testimonianza d’amore. Ogni goccia di sangue è il prezzo pagato per la nostra redenzione. Cosa vediamo quando lo guardiamo? Riconosciamo in lui l’Agnello di Dio, che si offre volontariamente per noi? La sua sofferenza non è debolezza, ma la più profonda espressione d’amore. Nel suo silenzio, Egli parla più di mille parole. Nelle sue ferite, troviamo la guarigione. 

 

Fermati un momento. Chiudi gli occhi e immagina Gesù davanti a te. L’Uomo sofferente, eppure il Re della gloria. Non si oppone, non si tira indietro. Invece, ti guarda con amore. Lascia che il suo sacrificio trasformi il tuo cuore. Amen.

 

 

Immagine: Ecce Homo (particolare), dipinto incompiuto di Honoré Daumier, realizzato nel 1851 ed esposto presso il Museum Folkwang di Essen (Germania)