Una fotografia del protestantesimo francese

Credenti in calo ma impegnati nella vita pubblica

 

Commissionato dalla Federazione protestante di Francia e presentato in occasione della sua assemblea generale di fine gennaio a Sète il sondaggio “I protestanti in Francia. Pratiche, credenze e orientamenti” aggiorna i dati disponibili, risalenti al 2010. Se il peso demografico del protestantesimo è stabile – rappresenta il 2% della popolazione francese e rimane il terzo gruppo religioso di Francia, dietro il cattolicesimo (55%) e l’Islam (3%) – nonostante la secolarizzazione (38% dei francesi si dichiara senza religione), una profonda mutazione si sta operando all’interno del protestantesimo. Fra chi dichiara un legame con il protestantesimo il 67% si dice protestante (era l’82% nel 2010) e il 33% si dichiara evangelico (erano il 18% nel 2010).

 

Il 25% dei protestanti è impegnato in un’associazione, il 23% in un’associazione protestante o evangelica di interesse generale, l’11% in un’associazione ecclesiale. E il 12% è impegnato in un movimento politico (contro il 2,1% della società francese). 

 

Solo il 21% dei protestanti si reca al culto ogni settimana; il 27% vi partecipa più raramente e il 26% mai. Nel 2010, il 26% ci andava ogni settimana e il 16% mai. Ma nel 2024, il 29% dei protestanti assiste al culto a distanza (social network, radio, televisione) o alterna in presenza e a distanza. Fra le sorprese? Una forte adesione, anche dal fronte evangelico, alle nuove norme sul fine vita e all’introduzione nella Costituzione del diritto all’aborto,, segnale di una profonda differenza ad esempio con gli evangelical statunitensi.

 

 

Foto di Milky, il tempio protestante di Grenoble