
Torino, Ufficio Immigrazione al collasso: Asgi denuncia violazioni e soluzioni insufficienti
L’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione ribadisce l’urgenza di interventi concreti per garantire un accesso equo e dignitoso ai servizi per le persone straniere
Nonostante anni di denunce e segnalazioni, l’Ufficio Immigrazione di Corso Verona a Torino continua a presentare gravi inefficienze e violazioni di legge. Asgi, l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione – associazione di promozione sociale nata nel 1990 da un gruppo di persone avvocate, giuriste e studiose in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza – ribadisce l’urgenza di interventi concreti per garantire un accesso equo e dignitoso ai servizi per le persone straniere.
Il malfunzionamento dell’Ufficio Immigrazione in Corso Verona, a Torino, è noto ormai da anni. Ne derivano lunghe code di attesa all’ingresso – in qualsiasi condizione atmosferica – senza alcuna certezza per le persone di poter effettivamente accedere ai servizi. Infatti, l’Ufficio Immigrazione di Corso Verona rappresenta il passaggio obbligato per tutte le persone straniere che si trovano a Torino e provincia e che vogliono ottenere o rinnovare un permesso di soggiorno.
Dal 2020 la cronaca locale e nazionale ha reso pubblico il problema, denunciando “Code di otto ore”, “L’odissea dei permessi di soggiorno”, l’intervento della Protezione Civile, “un ufficio intasato” che “blocca la vita dei migranti”, inducendo a chiedersi cosa ci voglia per rispettare la dignità degli stranieri. Dal 2022 è inoltre noto che i locali di Corso Verona siano stati dichiarati parzialmente inagibili.
Le inefficienze imputabili all’Ufficio immigrazione della Questura di Torino sono già state segnalate pubblicamente con una lettera aperta a cui hanno aderito numerose associazioni operanti nel territorio piemontese, poi ripresa dalla stampa nazionale.
Il 1° marzo 2023, infatti, ASGI denunciava insieme ad altre sessanta associazioni e organizzazioni piemontesi le gravi violazioni di legge commesse nei confronti delle persone straniere presso gli sportelli dell’Ufficio immigrazione di Corso Verona: la prima richiesta avanzata era quella di istituire un sistema informatico di prenotazione e fissazione degli appuntamenti chiaro, univoco ed efficiente. Anche il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torino e la Camera Penale manifestavano il proprio sostegno all’iniziativa.
La recente attenzione mediatica sull’Ufficio Immigrazione di Corso Verona ha nuovamente evidenziato le gravi violazioni di legge e le inefficienze imputabili alla Questura di Torino, spingendo finalmente le istituzioni a parlare di alcune imminenti soluzioni pratiche – che secondo le dichiarazioni della Questura dovrebbero realizzarsi nelle prossime settimane – quali la parziale riallocazione delle attività svolte in Corso Verona presso altre sedi e la promessa di dotarsi di un sistema di prenotazione online. Tuttavia in merito alla necessità di reperire un locale idoneo ad accogliere le persone che devono ottenere o rinnovare un permesso di soggiorno, secondo quanto dichiarato dalla Questura, si dovrà ancora attendere fino a questo autunno.
ASGI accoglie positivamente tali proposte, che ritiene tuttavia insufficienti a fronte delle numerose violazioni riscontrabili, che non si limitano soltanto alle difficoltà di accesso presso gli Uffici, né possono trovare giustificazione – come dichiarato dalla Questura agli organi di stampa – nella sola mancanza di personale.
In particolare, tra le violazioni tuttora rilevabili si segnalano:
- inadempimento costante delle regole sul procedimento amministrativo,
- ritardi nell’istruttoria per il rilascio/rinnovo dei permessi di soggiorno
- comportamenti inurbani e aggressivi.
Per tali motivi ASGI ritiene urgente:
- istituire, una volta per tutte, un sistema di prenotazione e fissazione degli appuntamenti – a seconda del tipo di richiesta – chiaro, univoco ed efficiente, che contempli anche l’uso dei mezzi informatici, ferma restando la possibilità di presentare direttamente la domanda anche recandosi personalmente presso gli sportelli della Questura;
- garantire un reale e rapido accesso alla domanda di asilo, anche al fine di accedere alle misure di accoglienza, in attesa della sua formalizzazione;
- rispettare le norme sul procedimento amministrativo di cui alla L. 241/90 nel rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno;
- garantire tassativamente il rispetto dei termini previsti sia per il rilascio e il rinnovo di tutti i titoli di soggiorno;
- cessare i comportamenti inopportuni posti in essere dal personale della Questura di C.so Verona 4 nei confronti degli stranieri e degli operatori che vi accedono, come, ad esempio, pretendere adempimenti non richiesti dalla legge.
Foto di Fabrizio Maffioletti dal sito pressenza.com