32 laureati in teologia. Un vero dono

I laureandi di Bossey: «Cosa faremo con il nostro dono della grazia?»

 

In occasione di una toccante cerimonia tenutasi lunedì 27 gennaio, 32 studenti si sono laureati presso l’Istituto ecumenico del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) di Bossey (Ginevra), hanno riflettuto insieme sulla profonda e unica esperienza che li ha uniti, e che li unirà anche in futuro, nelle diverse aree del mondo.

Ventotto di loro hanno ricevuto il Certificato di studi avanzati 2024-2025 e il Certificato complementare in studi ecumenici. Altri quattro, concluderanno il loro Master in studi avanzati in studi ecumenici il prossimo giugno.

 

Heinrich Bedford-Strohm, moderatore del Cec, ha salutato con entusiasmo il risultato dei laureati definendoli «Ambasciatori del Cec nel mondo. Vivete – ha detto rivolgendosi direttamente a loro – semplicemente l’amore di Cristo; chi vi muove, muove il mondo verso la riconciliazione e l’unità», ha detto. 

«Vivete dunque questo amore con semplicità e sarete di ispirazione per molti. Abbiamo bisogno di voi in questo mondo in subbuglio, siate il sale della terra e luce del mondo, proprio come Gesù vi ​​ha chiamato, e ci ha chiamato, a essere».

Winnie Nanjala, della Kenya Christian Reformed Church, ha parlato a nome degli studenti: «L’esperienza di Bossey è stata necessaria per la nostra crescita personale e professionale. Ora spetta a noi scegliere cosa fare della nostra esperienza e cosa portare a casa – ha detto –. Le esperienze e gli incontri talvolta non sono eventi casuali; sono però doni di grazia di Dio. La domanda alla quale siamo chiamati a rispondere è la seguente: cosa farai con il tuo dono di grazia?»

 

Benjamin Simon, preside dell’Ecumenical Institute di Bossey e direttore della Commissione Cec per l’educazione e la formazione ecumenica, ha sottolineato l’aspetto trasformativo che la convivenza nell’Istituto ha donato agli studenti: «Dovevate esporvi costantemente agli sguardi, ai commenti e alle discussioni con i vostri colleghi. Non solo in classe, dovevate ascoltare le tante opinioni diverse e prendere posizione, e continuavate durante i pasti, in biblioteca e durante le passeggiate all’aperto», ha detto Simon. 

«Oltre a tutti i numerosi argomenti che avete discusso qui con i vostri insegnanti – ha proseguito Simon –, ma anche tra i vostri colleghi. Spero che abbiate imparato in particolare che l’atteggiamento più importante è la modestia. L’ecumenismo non è imporre la propria posizione, opinione. L’ecumenismo non è mettere a tacere gli altri. L’ecumenismo è prima di tutto vivere l’umiltà», ha aggiunto.

 

Christophe Chalamet, vicepreside della Facoltà autonoma di teologia protestante presso l’Università di Ginevra, ha consegnato agli studenti le loro credenziali dopo una cerimonia di preghiera nella cappella: «Per noi è molto importante avere e vivere questa partnership con Bossey. Ci aiuta a non rimanere bloccati nel nostro lavoro teologico regionale. Ognuno di voi rappresenta una finestra su altre culture, altri modi di essere cristiani», ha affermato.

«Oggi ci siamo riuniti per celebrare il culmine del vostro percorso intrapreso qui a Bossey. Questo momento non riguarda solo il completamento di un programma, ma il farsi avanti come ambasciatori di giustizia, di riconciliazione e di unità in un mondo che anela alla speranza», ha detto anche Kuzipa Nalwamba, direttore del programma Cec per l’unità, la missione e la formazione ecumenica, mentre chiudeva la cerimonia.

«Il mondo in cui state entrando è fratturato dalla divisione. Tuttavia, è anche pieno di opportunità di guarigione e trasformazione. Con la laurea a Bossey, siete particolarmente attrezzati per affrontare queste sfide con fede e coraggio», ha concluso Nalwamba.

 

 

Photo: Gloria Charles/WCC