Pescara. Inaugurazione del nuovo locale di culto della chiesa metodista
Tre le «Giornate» fra convegni, musica, mostre e ricorrenze
In occasione dell’inaugurazione del nuovo locale di culto della chiesa metodista di Pescara il 7 dicembre si è tenuta la presentazione del volume I Metodisti in Italia, edito da Claudiana e curato da Daniele Garrone, Paolo Naso e Silvana Nitti; a tal proposito Luca Anziani, presidente dell’Opcemi, e Alessandra Trotta, moderatora della Tavola valdese, hanno dialogato sui numerosi spunti che il testo offre: una trama che intreccia la storia risorgimentale del nostro Paese alla biografia dei testimoni della fede cristiana evangelica, la cui predicazione ha suscitato un risveglio personale e il sogno, sovente utopistico, di una nazione laica e pluralistica.
Proprio per sottolineare l’attualità del pensiero metodista, che alla prova dei fatti si è scontrato duramente con le resistenze controriformistiche tipiche del suolo italiano, il presidente Anziani e la moderatora Trotta hanno ribadito la peculiarità della teologia wesleyana all’interno del panorama cristiano e, in particolare, protestante; il tema della santificazione deve tuttora essere centrale nella predicazione delle singole comunità dei credenti: nelle complesse sfide sociali e politiche odierne riflettere la Luce di Cristo ed esserne continuamente trasformati rappresenta la cifra della novità di vita che può “riscaldare il cuore” di tutti coloro che avvertono la disillusione contemporanea come realtà imprescindibile e definitiva.
Con questa occasione la locale chiesa metodista, affidata al XII Circuito e seguita dal pastore Luca Anziani, ha dato il via a una serie di attività che la vedranno impegnata durate tutto l’anno ecclesiastico in appuntamenti culturali, musicali ma anche di evangelizzazione e spiritualità. La possibilità di avere un nuovo locale, più adatto e confortevole, permetterà alla comunità di attivare le idee che negli anni passati non era stato possibile mettere in pratica per via del vecchio locale di culto. Si tratta di un ripensamento generale sul proprio senso, sulla propria vocazione, su come essere chiesa nel tempo che cambia. Vorremmo essere un laboratorio di pensieri e azioni in vista di una espressione nuova e diversa della chiesa nella società.
Per l’occasione sono stati eseguiti da Alan Di Liberatore (violoncello), Francesca Reggimenti (voce e pianoforte) e Riccardo Perpich (violino) tre inni appartenenti alla tradizione metodista, non semplici interludi ma puntuali commenti musicali e teologici del dibattito e del culto tenutosi nel giorno seguente; in particolare l’inno ’Tis so sweet to trust in Jesus potrebbe riassumere lo spirito dell’evento pescarese: un testo scritto di getto dall’autrice in risposta alla pace che aveva trovato in Gesù durante il dolore e lo sconforto sperimentati.