Parola d’ordine accoglienza

La terza Assise della Federazione delle chiese evangeliche in Italia si è riunita a Sacrofano, dove si è parlato di pace, comunicazione, diritti

 

Mai come quest’anno, forse, i temi focali dell’azione della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (pace, migrazioni, ambiente, libertà, diritti) sono anche al centro della scena politica, nazionale e internazionale, e rendono quindi l’assise un incontro strettamente attuale… eppure, al tempo stesso, “fuori moda”. La partecipazione a un dibattito democratico, il (faticoso ma continuo) tentativo di conciliare posizioni diverse, l’impegno verso “gli altri” in ottica solidale e aperta, sono tutti aspetti che appaiono sempre più alieni, oggi.

 

Ma proprio su questi si gioca la sfida per il rilancio della Federazione, che non ha nascosto ai delegati della sua III Assise, convocata alla Fraterna Domus di Sacrofano (Roma, 24-27 ottobre), le sue difficoltà.

La dinamica, sempre presente, tra interno e esterno è ben rappresentata dal versetto scelto come titolo per l’incontro, «Accoglietevi gli uni gli altri, come anche Cristo vi ha accolti per la gloria di Dio» (Romani 15,7), che rievoca sia l’instancabile lavoro verso migranti e rifugiati, sia l’impegno delle chiese federate e il rapporto tra di loro.

Non a caso Gli evangelici nello spazio pubblico era il titolo di un documento della sezione studi della Commissione Studi Dialogo Integrazione (Cosdi), approvato dalla I Assise (2018) e, in vista di questa terza Assise era stato prodotto, sempre dalla sezione Studi, il documento La voce protestante nello spazio pubblico, che è stato offerto per guidare il lavoro dei gruppi ed è stato poi adottato dall’Assise come traccia di lavoro della Fcei per il prossimo triennio.

 

Tra i due documenti ci sono state una pandemia, lo scoppio di due guerre feroci, la crescita dei neonazionalismi in chiave sempre più xenofoba e illiberale, parallelamente all’indebolimento delle istituzioni europee… Questioni su cui il lavoro della Fcei è quotidianamente sollecitato. In particolare, il tema della pace è stato pensiero costante dell’assemblea (con un momento simbolico promosso nel pomeriggio di sabato, in concomitanza con le manifestazioni che si stavano tenendo in varie città), anche a partire dal secondo documento presentato dalla Sezione Studi, Credere e lavorare per la pace, incentrato sul conflitto israelo-palestinese, già pubblicato lo scorso maggio sul sito ww.fcei.it, anch’esso fatto proprio dall’Assise tramite un ampio atto dedicato al tema.

 

Lo “spazio pubblico” rievocato dai due documenti citati costituisce indubbiamente l’orizzonte in cui la Federazione si muove ed è conosciuta, a partire da quello che, è stato detto, ormai è un vero e proprio brand, MH, al cui decennale è stato dedicato un efficace “talk show” dopo il culto, nell’evento di apertura al tempio valdese di piazza Cavour.

Ma l’assise è anche un momento per confrontarsi su questioni organizzative e interne alla Federazione, e dopo 3 edizioni forse è giunto il momento per fare una valutazione su questo assetto (assise/assemblea/consiglio), come emerso da più di un intervento, in cui si è evidenziato un depotenziamento dell’“assemblea generale”, che ha «abbassato i livelli della partecipazione diretta e con responsabilità decisionali», come scritto nel documento La voce protestante nello spazio pubblico sotto il cappello Per un rilancio dello spirito federativo.

 

Che lo spirito federativo vada rinvigorito è fuor di dubbio, però, come ha osservato la moderatora della Tavola Alessandra Trotta insieme ad altri, l’Assise è molto più che un happening: è un momento di confronto (anche fraterno, molto apprezzato anche da chi vi partecipava per la prima volta) ed elaborazione di indirizzi, e lo si è visto chiaramente a Sacrofano, dove si è ribadita l’importanza di un approccio integrato (tra i servizi) e collaborativo (tra le chiese federate).

Dai gruppi di discussione sono emersi alcuni punti comuni, come il rapporto tra Federazione e chiese locali, soprattutto (ma non solo) in termini di comunicazione, con la necessità di migliorare la conoscenza dei servizi della Fcei, che sono ad ampio spettro: tutti conoscono Mh, che occupa il 90% dei fondi (comprensibilmente, pensando ai Corridoi umanitari), ma non meno importanti sono per esempio gli sforzi in termini formativi; a questo proposito è stata citata la funzione del Sie, auspicandone l’ampliamento in una formazione in senso ampio, che coinvolga anche gli adulti.

 

Sollevando la criticità dell’attuale mancanza di responsabili dei servizi (Sie, Comunicazione), più voci hanno quindi espresso la richiesta di adeguate risorse umane ed economiche per tutti i servizi della Fcei, che includono anche Mh, Cosdi (Commissione Studi Dialogo Integrazione), Glam (Commissione Globalizzazione e ambiente). Proprio all’ambito della comunicazione, sia esterna (come ci presentiamo alla società, come ci facciamo riconoscere come chiesa) e interna (fare rete tra le nostre varie realtà e soggetti) si è fatto riferimento più volte.

 

Il fatto di essere talvolta scambiata per una ong dovrebbe far riflettere l’unione di chiese: almeno in due interventi nell’evento pubblico di giovedì si è parlato di “organizzazione”, mentre (come ha ricordato Paolo Naso in conclusione) siamo «una comunità di fede che predica l’evangelo della vita e come cristiani viviamo per testimoniare quel miracolo, quello che abbiamo visto nella prima bambina arrivata in Italia con i corridoi, gravemente malata».

Non resta quindi che andare avanti, ricordando, come ha fatto il presidente della Federazione Daniele Garrone in chiusura del medesimo evento, che quanto la Fcei (non solo con i corridoi umanitari) fa «non è l’opera misericordiosa di anime pie, ma risponde alla domanda: quale sarà il futuro, l’anima di noi italiani ed europei?» ed è un impegno anche come cittadini, un impegno di cui dobbiamo anche noi tornare a valutare l’importanza.

 

 

Nel prossimo numero del settimanale Riforma L’Eco delle valli valdesi si troverà un dossier con i principali momenti e contenuti della III Assise della Federazione delle chiese evangeliche in Italia.