Il Consiglio ecumenico delle Chiese denuncia gli attacchi missilistici russi su civili e ospedali in Ucraina

«Sono i civili a pagare le conseguenze peggiori di questo conflitto. Tutte le violazioni devono cessare»

 

Il Consiglio ecumenico delle Chiese denuncia «la raffica di attacchi missilistici russi su Kiev e altre aree densamente popolate dell’Ucraina, che hanno ucciso almeno 34 persone e danneggiato gravemente due dei principali ospedali per bambini e donne del paese, nonché importanti infrastrutture energetiche. È l’ultimo incidente significativo in cui è stato evidente il disprezzo per il diritto umanitario internazionale».

Il Consiglio ecumenico delle Chiese sottolinea che «tutti coloro che prendono di mira civili e infrastrutture civili lo fanno in violazione dei principi più fondamentali di diritto, etica, morale e religione. In questa guerra brutale derivante dall’invasione illegale e immorale dell’Ucraina da parte della Russia, i civili ne subiscono le conseguenze ogni giorno».

 

Un recente rapporto delle Nazioni Unite afferma che solo da marzo a maggio di quest’anno 436 civili sono stati uccisi e 1760 feriti negli attacchi russi all’Ucraina. «Anche i civili in Russia stanno subendo le conseguenze di questo conflitto inaccettabile.

Per impedire ulteriore spargimento di sangue e distruzione, tutte queste violazioni devono cessare e la guerra deve finire».

 

 

 

Irpin, Kyiv region, Ukraine. Photo: Ivars Kupcis/WCC