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Nuovo corridoio umanitario dal Libano

Un nuovo volo da Beirut il 5 luglio, per il programma umanitario della Fcei, Tavola valdese, Sant’Egidio. Accolte 51 persone, tra di loro 18 minori

Sono arrivate nella mattinata del 5 luglio a Roma Fiumicino da Beirut 51 persone di origine siriana, di cui 18 minori, grazie a un volo realizzato attraverso il progetto dei corridoi umanitari della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia Fcei), con Sant’Egidio e la Tavola valdese.

 

Saranno accolte, anche grazie all’impegno e nelle strutture gestite dalla Diaconia Valdese, in tutta Italia e in particolare a Genova, Bologna, Torino, Reggio Calabria. Il progetto dei corridoi umanitari è finanziato, per quanto concerne le chiese protestanti, in larga parte dall’Otto per mille della chiesa valdese.

 


Qui di seguito il comunicato congiunto Fcei – Sant’Egidio:

 

Sono atterrati a Fiumicino, con un volo proveniente da Beirut, 51 rifugiati siriani, che hanno vissuto a lungo nei campi profughi della regione dell’Akkar, nella Valle della Bekaa e in alloggi precari alla periferia di Beirut.

 

Il loro arrivo in Italia – in un momento molto difficile per il Libano a causa del vicino conflitto tra Israele e Hamas – è stato reso possibile grazie ai Corridoi Umanitari promossi da Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese evangeliche in Italia e Tavola valdese, in accordo coi Ministeri dell’Interno e degli Esteri, che dal febbraio 2016 hanno portato in salvo in Italia, solo da questo paese, quasi 3mila persone. Complessivamente in Europa con i Corridoi Umanitari sono giunti 7.500 rifugiati.

 

I nuclei familiari, alcuni dei quali molto numerosi, saranno accolti in diverse regioni italiane (Lazio, Calabria, Emilia-Romagna, Liguria, Marche, Piemonte, Toscana), in parte grazie ai loro parenti, giunti in precedenza coi Corridoi Umanitari e ormai bene integrati nel nostro Paese, in parte in case messe a disposizione da famiglie italiane, chiese, Diaconia valdese e associazioni. Queste ultime li accompagneranno nel percorso di integrazione, grazie all’apprendimento della lingua italiana e, una volta ottenuto lo status di rifugiato, all’inserimento nel mondo lavorativo.

 

I Corridoi Umanitari, interamente autofinanziati, sono un’iniziativa della società civile che rivela quanto sia possibile coniugare la salvezza dai viaggi in mare – e quindi dai trafficanti di esseri umani – con l’accoglienza e l’integrazione. Una best practice riconosciuta a livello internazionale che può diventare un modello per tutta l’Unione Europea. In questo tempo, segnato dal moltiplicarsi delle guerre, sono una risposta concreta per persone e famiglie vulnerabili, che hanno il diritto di essere protette e a cui va offerto vita e speranza per il futuro.