Una Bibbia commentata dalle donne dell’Africa

Pubblicata la versione francese della corposa opera uscita in lingua inglese nel 2021

 

La prima Bibbia devozionale, o “Bibbia di meditazione” (Bible de méditation) interamente curata da donne in Francia, ed è significativo che siano donne africane, è stata presentata lo scorso 13 aprile al Temple de l’Étoile di Parigi, in un importante evento organizzato dall’Alleanza biblica francese, dalla Federazione protestante di Francia e dalla Ceaf (Comunità delle chiese di espressione africana francofona), con la partecipazione di centinaia di donne provenienti da vari paesi.

 

L’edizione originale è stata pubblicata in inglese con il titolo African Women Devotional Bible nel 2021, e sono previste anche le traduzioni in altre lingue diffuse in Africa: portoghese, swahili e amarico.

 

Il Comitato editoriale che ha realizzato l’opera è composto da Clarisse Anguezome Nguema (ispettrice pedagogica e formatrice in Gabon), Joanna Ilbudo (fondatrice e consigliera di Acts – Action Chrétienne, Tous Pour la Solidarité, Burkina Faso, e segretaria esecutiva dell’Alleanza delle donne evangeliche in Africa), Laurence Ndong (docente, ricercatrice, pastora, laureata in Scienze dell’Educazione, presidente del movimento gabonese di liberazione “Debout peuple libre!”), Josée Ngalula (una delle più influenti teologhe africane, membro della congregazione delle suore di Sant’Andrea, docente di Teologia dogmatica a Kinshasa), Berthe Sindjui (Chiesa evangelica luterana del Camerun, che ha rappresentato all’Assemblea generale della Cevaa nel 2018). Ma il gruppo che ha portato alla realizzazione dell’opera è più ampio.

 

Questo testo corposo (quasi 2000 pagine nella versione francese, 4 volumi per quella inglese), specificamente pensato per le donne, e in particolare per le cristiane africane, contiene oltre al testo biblico in lingua francese corrente, letture bibliche e meditazioni quotidiane, ma anche approfondimenti tematici: introduzioni a ciascun libro biblico, 51 (52 nella versione inglese) ritratti di donne nella Bibbia, 52 articoli riguardanti questioni che le donne si trovano ad affrontare quotidianamente in Africa, 55 “finestre” su altrettanti paesi del continente; una serie di appendici, con indici e cartine.

 

Il lavoro è il frutto della inedita collaborazione tra 26 Società bibliche africane e intende rispondere alle esigenze quotidiane delle credenti del continente: uno strumento utile non solo per l’uso individuale, ma anche per la formazione delle chiese e delle donne leader di comunità o gruppi, specialmente in contesti rurali o svantaggiati. Ma non è solo destinato a loro, come dimostra la sua presentazione a Parigi, nell’idea, che per esempio le chiese facenti parte della Cevaa conoscono bene, che la missione dell’Evangelo segue tante direzioni.

 

Come spiega una delle curatrici, Laurence Ndong (il video si può vedere sul canale YouTube dell’African Women Devotional Bible qui), «la Bibbia attraversa le età, il tempo e i paesi (…) oggi c’è una corrente che condanna il fatto che gli africani siano cristiani, perché la Bibbia è stata portata dai colonizzatori e quindi bisogna rifiutarla, respingere il cristianesimo e ripartire dalle religioni ancestrali. È importante che delle donne cristiane africane possano dire che no, che il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe è il Dio di tutte le nazioni, è il Dio di quelli che si riconoscono in lui e che Gesù Cristo è venuto per salvare tutti gli esseri umani, e che non bisogna pensare che la Bibbia non è la parola di Dio solo perché alcuni l’hanno usata per opprimere gli altri. Dio non è un essere umano e la Bibbia ci libera veramente nel momento in cui scopriamo il Signore attraverso di essa…».