Battisti in Serbia. Il dono dell’ospitalità

 

Ci sono pochi posti al mondo dove entrando in chiesa una domenica mattina puoi ascoltare un sermone tradotto dal serbo allo spagnolo, al russo e al cinese. Eppure, questa è la realtà in cui si ritrovano i battisti dell’Unione delle chiese battiste in Serbia quando nelle loro chiese arrivano ospiti inaspettati. Indipendentemente dalla lingua, condividono l’amore di Cristo con coloro che incontrano.

Quando la geopolitica del conflitto divide le nazioni in una parte o nell’altra, accade che quelle “dall’altra parte” vengano spesso dimenticate. I serbi hanno sperimentato le conseguenze di una complessa guerra geopolitica durante le guerre jugoslave degli anni ’90 e sanno cosa vuol dire essere coinvolti involontariamente in un conflitto a causa delle posizioni politiche del loro paese. Ora, 30 anni dopo, sono nella posizione perfetta per assistere coloro che si trovano “dall’altra parte” del nostro attuale assetto geopolitico.

Subito dopo l’invasione dell’Ucraina da parte delle forze russe, le persone hanno iniziato ad arrivare in Serbia proprio come in altri paesi attorno all’Ucraina: alcuni ucraini, ma anche molti russi e bielorussi in cerca di sollievo dal coinvolgimento nel conflitto. La prima ondata arrivata in Serbia è stata quella delle famiglie che si sono trasferite quando le aziende informatiche hanno lasciato la Russia per mantenere l’accesso ai mercati globali. La maggior parte si è trovata a scegliere tra il trasferirsi o il perdere il lavoro. Con il protrarsi della guerra, poi, sono arrivati molti russi che cercavano di evitare la coscrizione nell’esercito o il coinvolgimento nella guerra; alcuni sono stati espulsi dai paesi dell’UE e altri – rimasti incerti sul proprio futuro in patria – si sono messi alla ricerca di nuove opportunità. Sono circa 500.000 i russi che sono arrivati in Serbia dall’inizio della guerra.

In Serbia sono arrivati anche cubani e cinesi. I cinesi con cui i battisti hanno interagito sono per lo più cristiani perseguitati fuggiti dalla Cina a motivo della propria fede. Molti erano stati incarcerati più volte prima di partire e raggiungere la Serbia. I cubani vengono sempre più spesso in Serbia per sfuggire alle difficoltà: Cuba è uno dei paesi politicamente più isolati al mondo che sta sperimentando una diffusa carenza di carburante, cibo e forniture mediche. La Serbia è uno dei pochi posti in cui persone provenienti da tutti questi contesti possono facilmente viaggiare, con alcuni che sperano di poter poi entrare nei vicini paesi dell’UE.

Assistere coloro che hanno lasciato le loro case e che sono nel bisogno non è un’esperienza nuova per i battisti in Serbia. Durante le guerre jugoslave e negli anni successivi diedero aiuto agli sfollati attraverso il ministero umanitario battista serbo Pane di Vita. Hanno continuato poi a servire i rom e gli anziani bisognosi dopo la guerra e hanno risposto alle inondazioni nel 2014. Sebbene i battisti abbiano subito persecuzioni in Serbia come minoranza nel contesto serbo-ortodosso, il loro dedicato lavoro di aiuto umanitario ha costruito fiducia all’interno delle loro comunità, sia con gli enti locali che con coloro che ne hanno bisogno.

Anche se la maggior parte delle persone aiutate dai battisti serbi non sono vittime dirette della guerra e non hanno subito violenza, tutti hanno sperimentato la destabilizzazione derivante dallo sradicamento delle proprie vite e dalla ricerca di un nuovo luogo a cui appartenere.

Oltre a fornire assistenza alimentare e alloggi temporanei, i battisti hanno cercato di rispondere anche ai bisogni spirituali e psicologici, organizzando culti e studi biblici in spagnolo, cinese e russo. Alcuni russofoni hanno espresso la loro profonda gratitudine ai battisti per aver fornito un luogo dove possono sentirsi accolti, in pace e condividere le loro esperienze.

Ciò che sorprende è che una percentuale significativa dei membri delle chiese battiste dell’Unione delle chiese battiste in Serbia si trova in condizioni di grande bisogno, e alcuni vivono addirittura sulla soglia di povertà. La testimonianza di ospitalità che stanno dando è segno tangibile dell’opera che Cristo sta compiendo tra i battisti serbi.