Chiese e organizzazioni umanitarie accolgono con enorme sollievo il voto sul cessate il fuoco a Gaza

Intanto Domenica si è svolta una funzione nella Chiesa cattolica della Striscia, mentre continuano le restrizioni all’accesso ai luoghi sacri di Gerusalemme

 

Chiese e organizzazioni umanitarie accolgono con enorme sollievo la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla guerra in corso a Gaza.

 

La risoluzione approvata chiede «Un cessate il fuoco immediato per il mese di Ramadan», in corso già da due settimane fa,  che possa condurre «a un cessate il fuoco duraturo». Inoltre «Esige la liberazione immediata e incondizionata di tutti gli ostaggi» e chiede la «rimozione di tutti gli ostacoli» agli aiuti umanitari per la Striscia di Gaza.

 

Nella speranza che quanto votato trovi immediata attuazione, nella Striscia di Gaza si è svolto un evento che ha quasi dell’incredibile: la Domenica delle Palme si è tenuta nella chiesa latina della Sacra Famiglia una funzione, nonostante le difficili circostanze imposte dall’offensiva militare israeliana in corso.

I devoti cristiani hanno tenuto una processione davanti all’unica chiesa cattolica di Gaza, mentre intorno a loro infuriava la guerra. Tra le altre cose è stata pronunciata una preghiera per la pace.

 

La cerimonia della Domenica delle Palme si è svolta nel cortile della “Chiesa della Sacra Famiglia”. Intere famiglie con bambini e anziani si sono riunite per la funzione all’inizio della Settimana Santa.

Il portavoce del Consiglio dei capi delle Chiese cattoliche a Gerusalemme, Wadie Abu Nasser, ha detto a Israel Today: «Sembra impossibile che questa cerimonia abbia potuto avuto luogo. Si è svolta sul terreno della chiesa. Quindi non in città, fuori dal cortile della chiesa. Le persone sono praticamente rinchiuse nel cortile della chiesa. C’è un cortile e diversi edifici intorno alla chiesa, e le persone sono all’interno del parco, non all’esterno. Naturalmente la gente vive in una realtà molto, molto drammatica. Ne soffrono. Non hanno abbastanza cibo, non hanno abbastanza medicine. La gente ha bisogno di cure ed è difficile avere cibo a sufficienza. Le persone lamentano che l’aiuto che ricevono è troppo poco e insufficiente. Questi sono tempi molto, molto difficili a Gaza».

 

Ma i cristiani di Gaza non rinunceranno alla speranza, ha sottolineato Abu Nasser. «Si tratta di mantenere viva la speranza, questo è il punto, e la nostra speranza è nel nostro Signore. La situazione è molto difficile. Ma le persone non si arrendono. È importante mantenere la fede e la speranza nel cuore delle persone. Questo è ciò che li mobilita. Parlo con loro quasi ogni giorno. Cerchiamo di mantenere l’ottimismo nonostante tutte le sfide».

 

Intanto si continuano però a registrare restrizioni imposte da Israele all’accesso ai luoghi sacri per cristiani e musulmani.

 

Israele ha vietato a migliaia di cristiani palestinesi della Cisgiordania occupata di entrare nella città di Gerusalemme per partecipare alle celebrazioni della Domenica delle Palme. Le truppe israeliane erano presenti in forze ai posti di blocco intorno a Gerusalemme e nelle vicinanze della Città Vecchia.

 

Il Patriarca Latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, ha presieduto la messa delle Palme domenica mattina presso la Chiesa del Santo Sepolcro nella Città Vecchia. Alla funzione hanno partecipato vescovi e sacerdoti, nonché monaci, monache e un numero limitato di fedeli, per lo più provenienti dalla stessa Gerusalemme e da cittadini palestinesi di Israele.

 

Le autorità israeliane richiedono ai palestinesi musulmani e cristiani di ottenere permessi speciali per attraversare i posti di blocco militari che circondano la città santa e avere accesso ai luoghi di culto, in particolare alla Moschea di Al-Aqsa e alla Chiesa del Santo Sepolcro. Impongono restrizioni sul rilascio di tali permessi, richiedendo ai palestinesi di possedere una “carta” rilasciata dall’esercito israeliano dopo aver condotto quello che viene definito un “controllo di sicurezza” del richiedente. Successivamente, i palestinesi devono scaricare un’app speciale sui propri dispositivi mobili e richiedere un permesso. Tali richieste vengono generalmente respinte.

 

Le chiese hanno cancellato ogni forma di celebrazione delle festività alla luce dell’offensiva militare israeliana in corso contro i palestinesi nella Striscia di Gaza, a parte le messe, i culti, le preghiere e i rituali religiosi.

 

Un numero limitato di pellegrini cristiani da tutto il mondo è arrivato a Gerusalemme per la Domenica delle Palme perché molte compagnie aeree hanno cancellato i voli a causa delle severe restrizioni imposte da Israele all’ingresso degli stranieri dalla Giordania.

Le chiese di Gerusalemme, Betlemme, Gerico e Gaza che seguono il calendario occidentale celebrano la Domenica delle Palme. Le chiese nei governatorati unificati di Ramallah, Nablus e Jenin, invece, celebreranno la Pasqua secondo il calendario orientale.