Vedere molto di più

Un giorno una parola – commento a Luca 17, 15-16

 

Ascolta la meditazione:

 

Che potrò ricambiare al Signore per tutti i benefici che mi hai fatti?

Salmo 116, 12

 

Uno dei dieci lebbrosi vedendo che era purificato, tornò indietro, glorificando Dio ad alta voce; e si gettò ai piedi di Gesù con la faccia per terrà, ringraziandolo. Or questo era un Samaritano

Luca 17, 15-16

 

Per riconoscere la presenza di Dio, talvolta bisogna vivere certe situazioni, altrimenti non ci arriviamo. Mi viene in mente un episodio accaduto durante la II Guerra Mondiale, raccontato in prima persona da chi l’aveva vissuto. In breve, questa persona, una donna, si era avviata verso il fiume per lavare i panni. Erano sporchi parecchio, e purtroppo il sapone era finito, strofinava e strofinava, ma certe macchie non si volevano togliere.

 

Disperatamente si rivolse a Dio con una preghiera che salì dal fondo del suo cuore. Allora vide un cane avvicinarsi e quel cane aveva un pezzo di sapone in bocca. Dio aveva esaudito la sua preghiera. Se non avesse avuto bisogno del sapone, quel cane sarebbe rimasto semplicemente un cane con un pezzo di sapone nella bocca, curioso, ma nient’altro; invece nel quadro in cui il tutto era avvenuto, quel particolare acquistava un’altra dimensione. Ecco, certe situazioni ci aprono gli occhi.

 

Non per niente era un Samaritano il lebbroso che tornò a ringraziare Gesù. Uno considerato dai Giudei di allora un eretico, un falso credente, un emarginato. Il Samaritano non vede solo la guarigione, vede molto di più. Non è solo guarito dalla lebbra. Gli altri magari sono pronti a riprendere la vita che avevano dovuto lasciare, ma per lui si apre una nuova strada, una nuova vita. Non è solo guarito, gli sono aperti gli occhi. Non è solo guarito,  è liberato, ha davanti a sé la strada della salvezza. Si è aperta davanti a lui una nuova strada, per lui il tutto ha acquistato un’altra dimensione: è entrato nella storia della salvezza. Amen.