«Vietato ai cani e agli italiani»

 Un intenso film di animazione racconta l’epopea di una coppia di contadini alla ricerca di fortuna in Francia

 

All’inizio del XX secolo, nell’Italia settentrionale, Luigi e Cesira Ughetto, modesti contadini che vivono nelle valli alpine, affrontano il freddo e la fame. Per sfuggire alla miseria di una terra in cui non cresceva nulla, Luigi lascia il Piemonte per la Francia, dove «costruì con le sue mani le nostre strade, i ponti e le dighe», spiega il nipote Alain Ughetto in «Interdit aux chiens et aux Italiens» «Vietato ai cani e agli italiani», un intenso film di animazione, premiato ora dal Festival cinematografico transalpino “Croire au cinéma” “Credere al cinema”, creato da varie associazioni del panorama religioso francese, con capofila Signis, l’associazione cinematografica francese nata in ambito cattolico .

 

Frutto di nove anni di lavoro, il documentario, realizzato in stop motion (animato fotogramma per fotogramma) con cartone e creta da modellare, ricostruisce il passato dei suoi orgogliosi e degni nonni, le ragioni del loro esilio e, attraverso di loro, quello di migliaia di immigrati italiani. Con modestia, intreccia storia familiare intima (amori, nascite, lutti) e storia collettiva (guerre, epidemie, fascismo, rivoluzioni tecnologiche).

 

Un lavoro artigianale e poetico, costellato di umorismo e dramma, dove la materia fa rivivere la memoria del passato con apparente semplicità.

«Ripercorrendo la storia della sua famiglia italiana, il regista Alain Ughetto è riuscito a creare una narrazione universale che è allo stesso tempo generosa, accattivante, divertente, tragica, commovente e politica», ha commentato la giuria del Premio in un comunicato stampa. Con l’ausilio di marionette animate, il regista racconta il passato non troppo lontano dei suoi antenati, contadini piemontesi che andavano a lavorare nei cantieri in Francia e in Svizzera.

«Una storia che riecheggia temi di attualità come l’immigrazione, lo sfruttamento del lavoro e il razzismo “ordinario”, ma anche l’importanza della solidarietà e dei legami familiari», aggiunge la giuria del premio Croire au cinéma. In questo film, pieno di tenerezza e di umorismo a volte caustico, «Ughetto ci ricorda con forza l’inalienabile dignità di ogni essere umano».

 

La giuria ha inoltre elogiato «la formidabile impresa artistica e artigianale rappresentata dall’animazione dei personaggi in argilla modellabile e dalla tecnica dello stop motion, meravigliosamente realizzata da Alain Ughetto e da tutto il suo team». Il pluripremiato documentario «è anche un inno a prendere in mano il proprio destino».

 

Ecco il trailer: