A due anni dall’invasione dell’Ucraina
Il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese Jerry Pillay «chiede la fine immediata del conflitto»
«L’impegno cristiano per la santità e la preservazione della vita è fondamentale», ha affermato il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), Jerry Pillay, sabato scorso, 24 febbraio, data che ha segnato i due anni esatti dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
«Guerra – si legge sul sito del Cec – che è incompatibile con la natura stessa di Dio e che va contro i fondamentali principi cristiani e ecumenici».
Pillay, lamentando la perdita di «così tante vite umane» e chiedendo «l’immediata fine del conflitto», ha ricordato anche le «turbolenze economiche mondiali e le divisioni profonde nella comunità internazionale, in un momento in cui invece sarebbe urgente e necessaria una maggiore cooperazione internazionale per rispondere alla minaccia globale e collettiva del cambiamento climatico».
«Chiediamo – ha proseguito Pillay – il rispetto per i diritti umani e per il diritto internazionale umanitario, soprattutto la protezione dei civili – e il rispetto per tutte le leggi e le istituzioni create nel periodo immediatamente successivo alla Seconda Guerra Mondiale, sorte per proteggere i popoli del mondo dagli orrori della guerra. Chiediamo altresì che siano accertate le piene responsabilità per tutti i crimini commessi contro questi principi», non dimenticando «il fondamentale principio della libertà di religione e di credo».
«Preghiamo – ha concluso -, affinché si possano ripristinare umanità e moralità» esortando poi il movimento ecumenico a «essere testimone contro la logica prevalente del mondo – la logica della violenza e del potere imposto –, e a muoversi per la pace e la pienezza della vita che Dio desidera, per tutte e tutti».