La caduta di tutte le barriere tra Dio e l’umano
Un giorno una parola – commento a Marco 15, 38
Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Te ne stai lontano, senza soccorrermi, senza dare ascolto alle parole del mio gemito!
Salmo 22, 1
E la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo
Marco 15, 38
Il tempio di Gerusalemme era un tipo di costruzione a scatole cinesi: nella corte esterna entravano tutti e tutte, uomini e donne di tutte le nazioni; nella seconda, la corte delle donne, entravano sia maschi sia femmine appartenenti al popolo di Israele. Successivamente c’erano aree dove accedevano solo gli uomini israeliti, poi solo i sacerdoti e infine, alla scatola più interna, il luogo santissimo, accedeva unicamente il sommo sacerdote, e solo una volta all’anno. La cortina alla quale si riferisce l’evangelista Marco separava questo luogo dal resto della struttura.
Alla morte di Gesù in croce questa cortina si squarciò da cima a fondo. Significa almeno due cose. In primo luogo, che non c’è più niente che racchiuda Dio in un luogo privilegiato: Dio può finalmente uscirne. Non c’è più niente che lo confini. Dio può finalmente sconfinare. Le Scritture, sia del Primo sia del Secondo Testamento raccontano la storia di quello sconfinamento. Prendendo in prestito una metafora della teologa argentina Althaus-Reid, possiamo dire che quando la cortina si squarcia Dio esce dal suo nascondiglio, si mostra per quello che è (“Io sono colui che sono” aveva dichiarato a Mosè), fa il suo coming out.
In secondo luogo, quando la cortina si squarcia, cadono tutte le barriere che abbiamo frapposto tra Dio e l’umano. Ognuno e ognuna, di qualsiasi popolo, uomini e donne, non importa il livello che occupa nella scala sociale, accedono ugualmente e liberamente a Dio (tanto era potente la morte del Cristo!). In questo modo le gerarchie sociali e religiose sono superate, le scatole cinesi si sgretolano, le profezie si adempiono! “E la cortina del tempio si squarciò in due”: pochi versetti biblici esprimono una verità così grande e offrono un potenziale così vasto come questo. Dio e l’umano si accolgono reciprocamente, in modo che noi, donne e uomini di tutte le nazioni, di tutti i colori e di tutte fedi facciamo altrettanto. Amen.