Non ci scoraggiamo di fare il bene

Un giorno una parola – commento a Galati 6, 9

 

Ascolta la meditazione:

 

 

Servite il Signore con letizia, presentatevi gioiosi a lui!

Salmo 100, 3

 

Non ci scoraggiamo di fare il bene; perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo

Galati 6, 9

 

Le Scritture, frutto di tempi e culture diverse, non offrono un pensiero unico. Al Qo’elet, per esempio, il mondo appare come un gran teatro dell’assurdo, un ripetersi costante delle cose, un misurare la propria vita con cucchiaini da caffè come secoli più tardi avrebbe scritto T. S. Eliot. I malvagi prosperano, il crimine conviene, mentre scompaiono nel nulla le persone che si comportano con rettitudine. “La medesima sorte attende il giusto e l’empio, il buono e puro e l’impuro, chi offre sacrifizi e chi non li offre; tanto il buono quanto il peccatore”. Lo spirito che pervade questo e altri testi – la  mancanza di senso, l’onnipresenza della morte, l’assenza di futuro e l’impotenza –  non è così diverso da quello del nostro tempo. Tempo che, sembra, richieda forze immani per badare a noi stessi tanto meno per pensare ad altri.

 

In questo scenario sconfortante, ci raggiungono le parole del nostro testo. L’apostolo Paolo ci esorta a non scoraggiarci a fare del bene e a non stancarcene perché “mieteremo a suo tempo”.  L’apostolo, chiaramente, si ispira a un altro filone delle Scritture secondo il quale vi è nell’universo un ordine morale che opera secondo le leggi di causa e effetto, “Non vi ingannate: non ci si può beffare di Dio; perché quello che l’uomo avrà seminato, quello pure mieterà” (Galati 6, 7).

 

Gesù la mette così “Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro”  (Matteo 7, 12), invitandoci ad essere generosi verso gli altri: “Date e vi sarà dato; vi sarà versata in seno buona misura, pigiata, scossa, traboccante; perché con la misura con cui misurate, sarà rimisurato a voi” (Luca 6, 38). Non a caso le immagini usate tanto da Paolo quanto da Gesù provengono dall’agricoltura. Indicano una legge iscritta nella sementa e nella raccolta, nel freddo e  nel caldo, nell’estate e nell’inverno, nel giorno e nella notte che, secondo la promessa di Dio non cesseranno mai: seminare il bene richiama il bene, facendolo crescere nel mondo.  Amen.