Julian Assange. Partita chiusa senza risultato
I Giudici dell’alta Corte di Londra prendono tempo per decidere la sentenza
«La partita finale sulla trincea dei tribunali del Regno si è chiusa oggi – scriveva ieri sera l’Agenzia di stampa Ansa -, dopo due giorni di udienza, dinanzi a un’accoppiata di giudici dell’Alta Corte di Londra. I quali (però, ndr) hanno preso tempo per valutare le argomentazioni contrapposte delle parti nel ricorso contro il rifiuto di primo grado di riaprire il caso.
Caso da cui dipende il destino di una certa idea d’informazione, oltre a quello personale dell’ex enfant terrible australiano, cofondatore di WikiLeaks e modello antagonista di giornalismo online: divenuto una sorta di nemico pubblico numero uno a Washington per essersi permesso di divulgare a partire dal 2010, circa 700.000 documenti riservati – autentici e non privi di rivelazioni imbarazzanti, anche su crimini di guerra commessi fra Iraq e Afghanistan – sottratti al Pentagono o al Dipartimento di Stato».
Molti i giornalisti che si sono spesi in difesa di Assange, anche in queste ultime ore (oltre agli organi di categoria Ordine dei giornalisti e Federazione nazionale delle stampa italiana, UsiGrai) tra le colleghe e i colleghi italiani. Marco Travaglio ha ricordato: «prima i giornalisti si erano messi tutti in fila per chiedere i suoi documenti» e ancora, Angela Mauro dell’Huffpost: «Ci ha informati dei crimini che le nostre società democratiche volevano nascondere. Il fondatore di Wikileaks dovrebbe essere il fiore all’occhiello di una società che difende le sue conquiste di libertà e trasparenza, quelle che la rendono diversa dalla Russia di Putin o la Cina di Xi Jinping»; e ancora Vincenzo Vita su il manifesto: «il giornalista da Pulitzer nel fumo di Londra».
Solo ieri è arrivata la notizia (su Repubblica Torino) che «Julian Assange sarà cittadino onorario di Ivrea, «città ha contribuito a creare la connettività».
L’ha stabilito a maggioranza il Consiglio comunale che ha approvato il conferimento. L’amministrazione eporediese ha votato il documento su richiesta di sette associazioni che hanno presentato una petizione a favore del riconoscimento ufficiale, proprio nelle ore in cui a Londra si manifestava per evitare l’estradizione di Assange negli Stati Uniti».
Proponiamo l’intervista realizzata a Torino da Diego Gandolfo a John Shipton, il padre di Julian Assange, intervenuto alle Giornate del Premio Roberto Morrione lo il 28 ottobre 2023 e dove Shipton ha ricevuto dal presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Bartoli, la tessera onoraria dell’Ordine per suo figlio Julian Assange.
Interprete Alice Bertinotti; video e montaggio di Enrico Guidi.