Per un lavoro giusto
Commento finale al convegno di Palermo sul lavoro da parte della Commissione Globalizzazione e Ambiente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia
La Glam, Commissione Globalizzazione e Ambiente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia ha organizzato a Palermo il 9-10 febbraio la prima parte di un seminario in due sessioni territoriali (la seconda sarà a Parma in aprile) che intende inaugurare un ciclo periodico di incontri sul tema del lavoro in una prospettiva teologica e pastorale.
Proponiamo qui di seguito il comunicato finale che i referenti della Glam hanno prodotto a commento della due giorni palermitana:
«Siamo grati per l’accoglienza e l’ospitalità della Chiesa avventista e dei pastori Alessandro Butera e Costantin Dinca Miahil che hanno reso possibile lo svolgimento in presenza e da remoto, e ringraziamo Elisabetta Raffa per aver messo a disposizione del progetto la sua rete di relazioni nell’ambito del suo lavoro professionale.
La cornice dell’incontro è la situazione economica della Sicilia (e più in generale del cosiddetto Sud che comprende il 40% del territorio nazionale e un terzo degli abitanti) delineata dal professor Pietro Busetta attraversata da una domanda di cambiamento del modello economico estrattivo e subalterno, e del modello sociale clientelare e familista che producono un lavoro povero e senza dignità, un meccanismo di sfruttamento a cascata.
Siamo stati guidati da una domanda di giustizia e da una interrogazione del dettato costituzionale che affida all’impresa una funzione sociale e al lavoro il fondamento della sovranità. Così come dalla centralità dei riferimenti alla vita materiale nelle metafore e nelle parabole di Gesù.
Alla base del progetto che questo seminario inaugura ci sono lo scambio, l’apprendimento e la costruzione di reti tra credenti e persone di buona volontà domandandoci come sia possibile una buona vita per tutti/e e quale ruolo possono avere le nostre chiese in questo.
Abbiamo ascoltato il lavoro documentale di Gaetano De Monte sul caso Taranto, la testimonianza di Eric Luzzetti sull’impianto termoelettrico di Civitavecchia e i protagonisti del mondo del lavoro regionale: Giuseppe Di Martino (Confindustria Giovani Sicilia) per la parte datoriale, Sebastiano Cappuccio (segretario regionale CISL Sicilia) per la parte sindacale, Pietro Busetta per l’Università e lo Svimez, lavoratori e lavoratrici tra cui Giovanna Scifo – Mediterranean Hope e Luca Verdi – Fgei.
Ne è emersa un’insofferenza condivisa verso la rinnovata funzionalizzazione dei Sud come hub energetici in termini di arrivo, lavorazione e smistamento, che si tratti di fossile o di rinnovabile: una “vocazione” che ha dimostrato ampiamente di non generare tessuto produttivo e quindi sistema economico, oltre all’impatto sulla salute e l’ambiente e alla allocazione sul territorio in spregio delle tracce insediative storiche e archeologiche.
A fronte di una produzione di energia giudicata sufficiente anche per una crescita potenziale, cresce infatti una domanda di sviluppo sociale e infrastrutturale, compreso il welfare e il sistema educativo e formativo, che metta il territorio in grado di diversificare accogliendo in primo luogo insediamenti manifatturieri di qualità sociale e ambientale che frenino la emigrazione.
Le nostre chiese possono contribuire a questo dibattito che le interroga sul piano teologico ed etico. Ciò che caratterizza un “modo protestante” di stare nelle relazioni economiche, è stato detto, non può prescindere dal segno del progetto in cui sono inserite. Dario Monaco ci ha reso attenti al fatto che lo sfruttamento del lavoro non nobilita ma debilita e quindi non basta proporsi di svolgerlo con diligenza ma esso deve essere trasformato da una istanza di giustizia e di senso.
Rispetto alla funzione pastorale, essa si differenzia dalle altre professioni di aiuto perché non deve risolvere ma di “facilitare” l’incontro con Dio secondo una teologia della prossimità. Ciò richiede un ascolto attivo ed informato.
È stata una occasione di approfondimento sul tema del lavoro nei colloqui pastorali e delle sue problematiche».
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