Collins (ex-Microtecnica) in vendita; ma non ci sono rischi per i dipendenti di Luserna San Giovanni

Al momento il Governo ha bloccato la cessione per motivi di interesse nazionale e per salvaguardare i posti di lavoro; ma azienda e sindacati sono di parere diverso

 

La notizia sta circolando su tutti i maggiori organi d’informazione. Stiamo parlando della vendita di quella che un tempo fu la Microtecnica, oggi Collins Aerospace, con tre siti produttivi (Brugherio, Torino e Luserna San Giovanni).

La multinazionale americana (consociata di Rtx Corporation) ha infatti deciso, circa un anno fa, di vendere tutta la parte di “attuazione” che conta diversi stabilimenti in Europa e in Asia. «Il settore aerospaziale – spiegano Iacopo Andreazzoli e Santo Solano, Fiom-Cgil Pinerolo, impiegato e operaio nello stabilimento lusernese che conta poco meno di 100 lavoratori e lavoratrici – è in forte crescita, sano. È un settore in attivo con importanti margini di sviluppo.

 

Per questo motivo si è fatta avanti la Safran, multinazionale francese (si potrebbe dire una sorta di Finmeccanica francese – nda) che è intenzionata ad acquistare in blocco il settore “actuation system”. Per questo tipo di acquisizione fra multinazionali ci sono rigidi paletti di controllo, come normative europee che prevedono un controllo da parte dell’organo europeo dei sindacati (di cui entrambi facciamo parte)». I pareri sono stati positivi da parte degli organi di rappresentanza dei lavoratori e quindi l’iter di vendita (per un totale di 1,8 miliardi di euro) è andato avanti fino al veto del Governo. «Con un “golden power” l’iter si è interrotto – aggiungono Andreazzoli e Solano –: da parte del Governo è stato emesso a cavallo di ottobre-novembre un Dpcm che bloccava la vendita principalmente per due motivi: il primo è perché l’azienda in essere è di interesse strategico nazionale e il secondo riguardava i livelli occupazionali. Noi abbiamo avuto la possibilità di vedere e analizzare i piani industriali e questi rischi non ci sono.

 

Il ricorso presentato al Tar dalla multinazionale americana non è contro il Governo ma è un modo per cercare di intavolare una trattativa e per dimostrare che le commesse saranno rispettate e il livello occupazionale non verrà modificato, anzi, ci sono diversi investimenti all’orizzonte». L’ultima domanda riguarda i dipendenti: che clima si respira in questo periodo in azienda. «A Luserna San Giovanni – concludono i due delegati sindacali – l’aria è serena e tranquilla, forse solo un po’ turbata da questo falso allarmismo. È una delle poche occasioni in cui sindacati e azienda hanno una linea comune, proprio perché le prospettive sono buone».