Il ministero interculturale

Dal 12 al 19 settembresi è svolta la terza sessione dell’Istituto per il ministero multiculturale presso il Centro di educazione e formazione della Chiesa metodista unita di Germania a Stoccarda

Negli ultimi anni, molte chiese in tutta Europa e non solo, hanno aperto le loro porte a rifugiati, richiedenti asilo e migranti provenienti da terre lontane in cerca di maggiori libertà e opportunità.

Oltre a fornire assistenza umanitaria a chi ne ha bisogno, le chiese locali accolgono anche nuovi membri che parlano lingue differenti e praticano il culto secondo tradizioni diverse da quelle delle comunità ospitanti. Se da un lato l’inclusione di nuove persone che rappresentano altre culture può portare energia alla vita della chiesa locale, dall’altro molte comunità incontrano difficoltà nell’integrare questi nuovi membri provenienti da terre lontane; insomma si tratta di sfide che, con il progetto “Essere Chiesa Insieme”, le nostre chiese in Italia conoscono da qualche decennio.

Per fornire spazi di riflessione e sperimentazione in risposta all’aumento di questi nuovi modelli interculturali all’interno delle chiese locali, nel 2019 i dipartimenti missionari della Chiesa metodista unita hanno lanciato un progetto pilota per formare chi vive in una realtà interculturale creando l’”Istituto per il ministero multiculturale (IMM)”.

Dal 12 al 19 settembre si è svolta la terza sessione dell’IMM presso il Centro di educazione e formazione della Chiesa metodista unita di Germania a Stoccarda. Quasi una ventina fra pastori e leader provenienti da diversi Paesi europei e dagli Stati Uniti si sono riuniti per una settimana di conferenze, workshop, discussioni in piccoli gruppi e una visita a una comunità internazionale. I momenti di meditazione sono stati centrali. Infatti, ogni giorno è iniziato con uno spazio di preghiera e di riflessione per guidare i/le partecipanti durante le diverse fasi della settimana a riflettere sul tema conduttore: “essere in cammino”.

Molto ricca l’offerta formativa per la quale teologi provenienti da seminari e agenzie metodiste in Germania, in altri paesi europei e negli Stati Uniti hanno tenuto conferenze su argomenti che spaziavano dalla Missio Dei all’ermeneutica biblica, dalla leadership interculturale alla trasformazione dei conflitti in una comunità multiculturale. Due sessioni pomeridiane hanno avuto un risvolto più concreto: un pomeriggio è stato riservato a conoscere le chiese internazionali metodiste in Germania, un altro alla migrazione in Europa. Indimenticabile una sessione di animazione musicale.

La sessione sulla trasformazione dei conflitti si è arricchita dei pensieri espressi dalla pastora svizzera Erika Stalcup nel suo sermone domenicale nella chiesa metodista di Göppingen. Invitando a sospendere il giudizio, Stalcup ha proposto la curiosità per l’altro/l’altra come un metodo per trasformare i conflitti.

Chi scrive ha partecipato tornando arricchito da questa settimana intensa. L’IMM è un istituto importante per il cammino interculturale che le nostre chiese intraprendono.

Da www.chiesavaldese.org