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Diritto alla morte?

È in programma oggi 6 luglio al Bundestag tedesco la discussione di tre progetti di riforma dell’eutanasia in Germania.

La notizia è trattata dal sito della Celi, la Comunità evangelica luterana in Italia.

In Germania il suicidio assistito è regolamentato fin dal 2015 e, nel 2020, la Corte Costituzionale tedesca aveva dichiarato incostituzionale il divieto di promozione del diritto all’eutanasia.

Oggi il Bundestag, sarà quindi chiamato a pronunciarsi su tre disegni di legge che intendono regolamentare le forme di “pubblicità” su eutanasia e suicidio assistito.

Il primo disegno di legge prevede il divieto di ogni pubblicità per il suicidio assistito pur consentendo informazioni sulla sua possibilità da parte dei medici.

Il secondo, vuol invece assicurare legalmente il diritto alla morte autodeterminata chiarendo che il suicidio assistito non comporta sanzioni né punizioni secondo la legge. «Per offrire – si legge nelle motivazioni presentate – un quadro giuridico chiaro alle persone intenzionate a porre fine alla loro vita, che hanno formato questo desiderio liberamente e autonomamente nel pieno possesso delle loro facoltà mentali, nonché come persone disposte ad aiutare».

Il terzo disegno di legge, invece, vuol consentire a coloro che intendono porre fine alla loro vita, e a determinate condizioni, accesso a narcotici letali.

Si tratta di un tema complesso che certamente scuote le coscienze non solo della società tedesca. Tuttavia, per la portata delle decisioni che verranno assunte in Germania, potrebbe avere conseguenze anche per il dibattito e gli orientamenti di altri Paesi europei.

Nel dibattito odierno si è espresso ufficialmente il Consiglio della Chiesa evangelica in Germania (Ekd) che ha semplificato il proprio orientamento sotto il titolo: “Dio è amico della vita”.

Ed è per questo che ha ribadito di essere «fermamente a favore della tutela della vita e di norme giuridiche che perseguano questo obiettivo».

In questa prospettiva i protestanti tedeschi sostengono l’autodeterminazione dell’individuo in quanto «parte della vita voluta e protetta da Dio».

Ed è per questo che chiedono «norme giuridiche orientate all’obiettivo di rafforzare e proteggere la libertà e la responsabilità dell’individuo».

Forme di pubblicità che influenzino una quanto mai definitiva decisione delle persone sulla loro vita di fatto limiterebbe questa libertà e responsabilità individuali.

Non deve diventare la “norma” sociale togliersi la vita o aiutare altri a farlo – dicono dall’Ekd. Né le persone né le istituzioni devono essere obbligate ad assistere il suicidio.

Per la Chiesa Evangelica in Germania, è innanzitutto necessario «un miglioramento sostanziale della prevenzione del suicidio e delle cure palliative per le persone gravemente malate o in fin di vita». «Sono necessarie – si legge nel comunicato diffuso nelle scorse ore – norme legali ed extra-legali, comprese le risorse finanziarie e il rafforzamento della formazione delle professioni mediche, infermieristiche e terapeutiche».

Ma vi è di più. I protestanti tedeschi non chiudono al riconoscimento del suicidio assistito. Seppure in situazioni limite, purché «la possibilità di attuare questa decisione» avvenga «nel rispetto della legge».

E tuttavia per l’Ekd le storie delle persone, che determinano decisioni così gravi, non possono essere colte appieno dalle norme giuridiche.

«La libertà nella concezione cristiana – scrive ancora il Consiglio dell’Ekd – è sempre una libertà relazionale. Una libertà cioè legata alla responsabilità di fronte alla propria coscienza, agli altri esseri umani e a Dio. A questo serve un clima sociale stabile, senza esclusione o isolamento, e con i migliori servizi di supporto possibili. Alla fine, la vita umana è nelle mani di Dio. Questo è vero anche e soprattutto nel passaggio dalla vita in questo tempo alla vita nell’eternità di Dio».

Il Sinodo delle chiese metodiste e valdesi 2018 aveva «ricevuto come autorevole orientamento di pensiero offerto ai singoli e alle chiese» il documento bioetico intitolato “È la fine, per me l’inizio della vita. Eutanasia e suicidio assistito: una prospettiva protestante”. Il contenuto del documento, elaborato nell’arco di due anni dalla Commissione bioetica delle chiese battiste, metodiste e valdesi, era stato illustrato al Sinodo 2017 dal coordinatore della Commissione, Luca Savarino e, come da procedura, era stato inviato allo studio delle chiese locali.