rubbish

Porre fine all’inquinamento da plastica

È sotto gli occhi di tutti il problema globale dei rifiuti e la rapida crescita della plastica monouso che minaccia la salute delle persone.
Possiamo agire ora, cambiando le nostre abitudini e riducendo i nostri stessi rifiuti: è quanto anima la campagna Rubbish Bin-go (Cestino della spazzatura), lanciata per il mese di luglio da Tearfund, organizzazione internazionale cristiana di soccorso e sviluppo presente in più di 50 paesi tra i più poveri del mondo.
In cosa consiste? Si tratta di scaricare la cartella del Bin-go contenente 16 sfide che puntano a ridurre il consumo di plastica. L’obiettivo è di riuscire a “spuntare” quante più sfide in un mese, documentando i propri progressi sui social media. Le sfide includono compiti semplici come l’acquisto di frutta e verdura senza plastica per una settimana, l’utilizzo di una bottiglia d’acqua riutilizzabile invece di acquistare bevande in bottiglie di plastica.

La campagna “Bin-go”, che fa parte di un’iniziativa più ampia chiamata Plastic Free July, è sostenuta da una serie di celebrità, tra cui il pluripremiato attore Tamsin Greig, David Gyasi, protagonista di The Diplomat di Netflix, la panettiera e autrice Martha Collison, la presentatrice televisiva per bambini Gemma Hunt e la fondatrice del marchio per la cura della pelle Liz Earle.
Anche gli attivisti ambientali Laura Young, conosciuta su Instagram come Less Waste Laura, e John Chweya, capo della Kenyan Waste Pickers Association, si sono uniti alla lista dei sostenitori.

«La sfida Bin-go è un ottimo modo per ridurre i rifiuti di plastica non necessari apportando piccoli cambiamenti come eliminare la plastica per un giorno, utilizzare una tazza di caffè riutilizzabile o raccogliere i rifiuti», ha affermato Laura Young. «È qualcosa di divertente che puoi fare con la tua famiglia e i tuoi amici, ed è anche un piccolo modo per essere solidali con coloro che sono maggiormente a rischio di inquinamento da plastica».

«Ho visto in prima persona l’impatto che la plastica monouso sta avendo su alcune delle comunità più povere del mondo – ha continuato Young –. In Uganda ho assistito alla plastica bruciata sui bordi delle strade e agli impatti devastanti che i rifiuti scartati stavano avendo sulle comunità. A livello globale, buttiamo via circa 300 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica ogni anno, sufficienti a ricoprire quasi 50.000 campi da calcio al giorno».
Young, che è anche ambasciatrice di Tearfund, ha affermato che lo scarico di rifiuti di plastica e l’errato smaltimento nelle comunità più povere stanno non solo provocando malattie ma anche causando fino a un milione di morti ogni anno.

«Compiendo azioni quotidiane responsabili, possiamo fare pressione su aziende e governi per creare un mondo libero dall’inquinamento da plastica», ha concluso Young.