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Il vangelo del Regno predicato da Gesù

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Il Signore rispose a Mosè: «Tutto il popolo in mezzo al quale ti trovi vedrà l’opera del Signore»
Esodo 34, 10

Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando il vangelo del regno, guarendo ogni malattia e ogni infermità tra il popolo
Matteo 4, 23


Dio promette di fare cose meravigliose per Israele uscito dall’Egitto. Il verbo “creare”, ricorrente nel primo capitolo della Genesi, descrive ciò che solo il Signore sta per fare; la promessa è riferita all’opera che tutto il popolo vedrà: l’opera del perdono. Stringerà una “nuova” alleanza di sua iniziativa esclusiva, agendo a favore del popolo, proprio nel momento in cui è più vulnerabile: questa è una realtà del tutto nuova, ed è il filo rosso che percorre tutta la storia di Gesù di Nazaret.
Gesù è l’araldo itinerante che annuncia la buona notizia dell’avvento della sovranità di grazia di Dio. È venuto in veste di guaritore e predicatore; ma viene prima il predicatore Gesù, messaggero di gioia, che comunica la vicinanza del regno – addirittura la sua presenza – nel perdono, in parola ed opera.

I vangeli imitano il linguaggio e le strutture imperiali romane per sovvertirle; l’impero, o il potere dominante di Dio, è ridefinito nella scena delle manifestazioni della potenza guaritrice e liberatrice di Gesù che rialza i posseduti, gli alienati nella mente e oppressi nel corpo, che restituisce movimento, vista, udito, dignità a questa Galilea dei pagani.
L’impero di Dio è già stabilito nei cieli; ora si sta estendendo tra gli esseri umani nell’attività di Gesù itinerante, che rimette i peccati: il suo ministero inizia in Galilea, ma si espanderà per tutte le strade del mondo. Ciò che fa e dice è la verità del Figlio dell’Uomo, costituisce l’Evangelo incarnato che indica la libertà e il riposo. Gesù, pescatore di uomini e donne dall’abisso delle loro perdizioni. Questo ministero comincia con Gesù che cammina per venirci incontro e prosegue con i nostri passi dietro di lui per seguirlo.
Gesù predica e insegna la “buona novella” dell’impero di Dio che ha invaso la Galilea romana. Le sue parole e i suoi gesti nel loro piccolo anticipano il completamento dell’opera di Dio che crea un mondo nuovo, costruito sulla remissione del debito, diverso da quello di Cesare. Amen.