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Ucraina. Cessate il fuoco e negoziati ora!

Si è chiuso ieri a Vienna, in Austria, il Summit internazionale per la pace in Ucraina dal titolo “Se vuoi la pace costruisci la pace”. Al Vertice internazionale dei Popoli anche rappresentanze della Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) e del Centro interconfessionale per la pace (CIPAX). Circa 400 persone da 40 Paesi si sono riunite portando la voce di movimenti, reti per la pace e Ong, fra cui anche Emergency.
Quarantotto ore prima dell’inizio della conferenza di pace globale, la prenotazione della sede ospitante è stata bruscamente cancellata. Accusata di “sospetta propaganda”, l’iniziativa ha comunque avuto luogo nonostante i tentativi di censura.
Gli organizzatori chiedono una pace con mezzi pacifici, un cessate il fuoco immediato e negoziati. «Siamo una coalizione ampia e politicamente diversificata che rappresenta i movimenti per la Pace la società civile, compresi i credenti, in molti Paesi. Siamo fermamente uniti nella convinzione che la guerra sia un crimine contro l’umanità e che non esista una soluzione militare alla crisi attuale», si legge nel documento.
Il riferimento ai “rappresentanti delle fedi” è stato sostenuto proprio da Maria Elena Lacquaniti, coordinatrice della GLAM, da Cristina Mattiello e Luciano Ardesi, rispettivamente presidente e vicepresidente del CIPAX, ed Eric Luzzetti della Chiesa battista, a sottolineare l’impegno di mediazione che le religioni possono (e devono?) portare avanti per la risoluzione dei conflitti a tutti i livelli.
Il Summit invita infine la società civile di tutti i Paesi a unirsi in una settimana di mobilitazione globale da sabato 30 settembre a domenica 8 ottobre 2023.

Qui di seguito, la Dichiarazione integrale

Pace con mezzi pacifici. Cessate il fuoco e negoziati ora!
Noi, organizzatori del Vertice internazionale per la Pace in Ucraina, chiediamo ai leader di tutti i Paesi di agire a sostegno di un immediato cessate il fuoco e di negoziati per porre fine alla guerra in Ucraina.
Siamo una coalizione ampia e politicamente diversificata che rappresenta i movimenti per la Pace la società civile, compresi i credenti, in molti Paesi. Siamo fermamente uniti nella convinzione che la guerra sia un crimine contro l’umanità e che non esista una soluzione militare alla crisi attuale.
Siamo profondamente allarmati e rattristati dalla guerra. Centinaia di migliaia di persone sono state uccise e ferite, e milioni di persone sono sfollate e traumatizzate. Città e villaggi in tutta l’Ucraina, così come l’ambiente naturale, sono stati distrutti.
Morti e sofferenze ben più gravi potrebbero ancora verificarsi se il conflitto dovesse degenerare fino all’uso di armi nucleari, un rischio che oggi è più alto di qualsiasi altro momento dalla crisi dei missili di Cuba.
Condanniamo l’invasione illegale dell’Ucraina da parte della Russia. Le istituzioni create per garantire la Pace e la sicurezza in Europa hanno fallito e il fallimento della diplomazia ha portato alla guerra. Ora la diplomazia è urgentemente necessaria per porre fine al conflitto armato prima che distrugga l’Ucraina e metta in pericolo l’umanità.
Il cammino verso la Pace deve basarsi sui principi della sicurezza comune, del rispetto internazionale dei diritti umani e dell’autodeterminazione di tutte le comunità.
Sosteniamo tutti i negoziati che possano rafforzare la logica della Pace invece dell’illogica della guerra.
Affermiamo il nostro sostegno alla società civile ucraina che difende i propri diritti. Ci impegniamo a rafforzare il dialogo con coloro che in Russia e Bielorussia mettono a rischio la propria vita per opporsi alla guerra e proteggere la democrazia.
Invitiamo la società civile di tutti i Paesi a unirsi a noi in una settimana di mobilitazione globale (da sabato 30 settembre a domenica 8 ottobre 2023) per un cessate il fuoco immediato e per negoziati di Pace che pongano fine a questa guerra.
Vienna, 11 giugno 2023