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La promessa di benedizione

Così parla il Signore: «Come quando si trova del succo in un grappolo, si dice: “Non lo distruggere perché lì c’è una benedizione”, così farò io, per amor dei miei servi, e non distruggerò tutto».
Isaia 65, 8

Dio non ha mandato suo figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui
Giovanni 3, 17


Un amico, in questi giorni, ha condiviso in un gruppo WhatsApp una notizia datata 27 giugno 2022: durante un naufragio di una di quelle crociere della disperazione con cui le persone meno fortunate cercano di approdare a un paese che garantisca ad ognuno un minimo di quello che gli spetta, e cioè pace e garanzie, un ragazzo togolese di meno di vent’anni ha soccorso svariati compagni di sventura e ha posto in salvo una bambina di pochi mesi.

Mi rendo conto di contraddirmi, quando auguro con affetto a questa bellissima persona una vita di sereno e prospero anonimato, in cui possa sviluppare la sua bella anima, proprio mentre sto (tardivamente) pubblicizzando il suo gesto, ma sento di dover correre questo piccolo rischio. Abbiamo tutti un po’ bisogno di essere salvati da questo ragazzo, di aggrapparci a lui per emergere dal mare di indifferenza, benaltrismo, egoismo, piccineria in cui rischiamo di annegare senza accorgercene. Anche, più semplicemente, di tirarci fuori con il suo esempio dalla palude di pessimismo che ci minaccia.

È bello anche che questa notizia sia così datata, dato che è di quelle che non scadono, non perdono velocemente di valore in un mondo che ci sta cambiando vertiginosamente sotto gli occhi.
Forse scamperemo, perché tra di noi, come dice il Signore per bocca del profeta Isaia, c’è una benedizione.