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Il “caldo inverno” dell’Ekd

Mentre l’inverno lascia, almeno teoricamente, il posto alla primavera, la Chiesa evangelica in Germania (Ekd) fa un bilancio della campagna messa in campo con la sua diaconia, battezzata “Wärmewinter” (www.waermewinter.de), caldo inverno.

Centinaia le iniziative, in tutta la Germania, per “riscaldare” i mesi freddi non solo da un punto di vista termico ma anche, soprattutto, umano e solidale.

Un’azione contro l’indifferenza sociale, l’hanno definita, a favore delle persone più vulnerabili, bisognose di un luogo di incontro e socializzazione ma anche di assistenza e consulenza su vari temi (tra cui quello energetico).
Dalla zuppa calda di Hanau, al caffè notturno di Dresda, al caffè genitori-figli di Brema, alla merenda calda per i bambini a Stendal, ai “consigli energetici” a Monaco, l’idea è semplice ed efficace: di fronte all’aumento dei costi energetici e dei generi alimentari, lo scorso autunno le chiese e gli istituti diaconali sono stati invitati a offrire spazi riscaldati e servizi di consulenza per contrastare il disagio sociale, visto come una minaccia concreta. Al clima sociale «freddo e triste», ha commentato la presidente del Consiglio dell’Ekd Annette Kurschus, è stato contrapposto «il vento caldo della connessione e della solidarietà».

Diversi milioni di euro, ha affermato il presidente della Diaconia Ulrich Lilie, sono stati donati a sostegno di questa iniziativa, mettendo in evidenza la rete solidale che unisce chiese, associazioni, amministrazioni pubbliche, altre comunità religiose. Tra i fondi a disposizione, anche i rimborsi legati all’aumento del costo dell’energia, che le Chiese regionali hanno impiegato in questo progetto o utilizzato per la riqualificazione degli edifici o l’acquisto di elettrodomestici a risparmio energetico.

Ma la necessità di aiuti non si conclude con l’inverno, ha sottolineato Lilie: anche in primavera molte iniziative continueranno e quindi saranno necessari ulteriori fondi. Per questo sono stati chiesti finanziamenti governativi stabili, soprattutto per le consulenze e il lavoro di “assistenza sociale” messo in campo: «Per offrire un’assistenza professionale occorrono finanziamenti affidabili, e al momento si sta lavorando sotto pressione a causa della carenza di personale: le aspettative sono chiare, le promesse del welfare devono essere mantenute e l’aiuto deve raggiungere le persone effettivamente bisognose. Il successo di Wärmewinter è un campanello d’allarme in questo senso», ha insistito Lilie.

Si può stare certi che, anche il prossimo inverno, questa campagna tornerà a essere un importante esempio di “comunità premurosa”, perché le richieste sono in aumento.