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I primi cento anni del Cai Uget Val Pellice

Il numero di aprile del mensile free press l’Eco delle valli valdesi in distribuzione in tutto il territorio del pinerolese oppure leggibile dalla home page del sito www.riforma.it ospita un articolo dedicato ai 100 anni della sezione Val Pellice del Cai, il Club Alpino Italiano. Buona lettura

Quest’anno il Cai Uget Val Pellice celebra il suo centenario. Il Cai, Club Alpino italiano, è un’associazione importante per la valle, che è sorta con lo scopo di promuovere la frequentazione, la conoscenza e la protezione della montagna.

Roberto Rigano, presidente della sezione, ha individuato tre momenti significativi nella storia dell’associazione. Il primo è il 1901, l’anno di nascita dell’Unione alpinistica di Torre Pellice. Come dichiara lo Statuto redatto quell’anno, si trattava di un’associazione creata per coltivare l’interesse per la montagna, il territorio e l’alpinismo. Il documento ne precisa gli scopi: «Diffondere, specialmente tra la gioventù, l’amore per l’alpinismo e per tutte le altre manifestazioni sportive, far conoscere e apprezzare le bellezze dei nostri monti con tutti i mezzi che la “società” crederà opportuni e incoraggiare tutte le iniziative che tendono al miglioramento delle nostre regioni, fare collezioni di oggetti che possano giovare alla miglior conoscenza delle nostre valli e fornire ai richiedenti carte, guide, attrezzi e tutte le indicazioni possibili».

Nel frattempo, nei primi anni ‘10, nacque a Torino l’Uget, Unione Giovani escursionisti torinesi, e nel 1923, dall’incontro delle due associazioni, prese vita l’Uget Val Pellice. Infine, negli anni ‘30, il nome ufficiale divenne Cai-Uget Val Pellice. Oltre a occuparsi della costruzione dei rifugi “Monte Granero”, “Barbara Lowrie”, “Jervis” e del bivacco “Boucie”, nei suoi primi anni di vita l’associazione contribuì a rimboscare i lariceti della val Pellice. Rigano è tutt’ora in possesso di una lettera inviata da Arnaldo Mussolini, fratello del duce, all’epoca presidente del Comitato nazionale forestale, che ringraziava per il lavoro svolto.

Oggi il Cai Uget Val Pellice conta circa 700 iscritti, si è modernizzato e ha adattato i suoi obiettivi all’attuale periodo storico, restando però sempre fedele ai suoi principi: «Il Cai svolge un’importante funzione ecologista, alla pari di Legambiente, e viene sempre interpellato dalle istituzioni in tema di tutela ambientale. Oltre a questo impegno continuiamo a svolgere le nostre attività istituzionali: puliamo i sentieri e curiamo le tredici fontane che vennero costruite agli esordi dell’associazione», racconta Rigano. Per celebrare i primi cento anni sono in programma svariati eventi. Da inizio anno è partita la rassegna “Serate in sede” presso la sede sezionale e la Galleria Scroppo di Torre Pellice. Le serate si svolgono il terzo venerdì del mese fino a giugno.

Da segnare sul calendario anche sabato 22 aprile: al tempio valdese di Torre Pellice, in via Beckwith 4, si esibirà il Coro Cai Uget di Torino che regalerà al pubblico una serata all’insegna della musica per celebrare il centenario. I festeggiamenti continueranno poi il 29 giugno con una serata nella quale si ricorderà il giorno in cui si svolse la prima assemblea dell’Associazione: «Il primo direttivo si tenne il 29 giugno del 1923, ci piacerebbe rievocarlo proprio il 29 giugno di quest’anno. Organizzeremo una serata al teatro Santa Croce di Luserna San Giovanni, in via Tolosano 8, nel corso della quale leggeremo i verbali di quel direttivo, faremo vedere delle diapositive contenenti fotografie d’epoca, parleremo di alpinismo e daremo un premio ai vari presidenti che si sono succeduti nel tempo, ai gestori dei rifugi e ai volontari del Soccorso Alpino», spiega il presidente. Anche gli eventi tradizionalmente organizzati dal Cai, come la gara di corsa in montagna “Tre Rifugi”, celebreranno l’anniversario.

Molti appuntamenti sono ancora da definire nel dettaglio: il Cai si auspica di riuscire a ospitare una serata dedicata al centenario con ospite l’alpinista Matteo Della Bordella, di partecipare alla rassegna “Una Torre di Libri” di Torre Pellice e di organizzare un’escursione alla Vaccera: «Ci piacerebbe ripercorrere i primi passi della sezione organizzando una passeggiata alla Vaccera. La prima iniziativa dell’associazione fu proprio una gita in questa località montana» conclude Rigano.

Nella foto il bivacco “Nino Soardi” sul monte Boucie