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Vincere è la piena inclusione

«Nessuno ci deve trattare diversamente perché noi siamo come gli altri, con più difficoltà sì, però siamo umani e chiediamo rispetto e fiducia nelle nostre potenzialità».

Queste le parole di Andrea Tomasoni, atleta di Special Olympics, l’evento sportivo iniziato il 12 marzo con una sfilata per le vie di Bardonecchia, cittadina in fondo alla val di Susa, a un passo dalla Francia. Sono quindi nel pieno del loro svolgimento i XXXIV Giochi Nazionali Invernali Special Olympics che vedono concorrere 250 atleti con e senza disabilità intellettive, provenienti da ogni parte d’Italia. Le discipline previste sono: sci alpino, snowboard e per la prima volta, danza sportiva.

La Cerimonia di Apertura, si è svolta nel Palazzo delle Feste, in piazza Valle Stretta a Bardonecchia preceduta dalla sfilata dei 35 team con il momento protocollare più atteso, l’arrivo della torcia che, partita da Torino, lo scorso 9 marzo, ha attraversato i comuni di Pragelato e Sestriere terminando la sua corsa con l’accensione del tripode per mano dell’atleta Special Olympics Giorgio Schiavone. Alla presenza di istituzioni quali il Consigliere Federale FISI, Pietro Marocco, il membro del Board Lella Ambrosetti e il Vicepresidente di Special Olympics Italia, Alessandro Palazzotti e una festosa folla di giovani e giovanissimi provenienti dalle scuole del territorio, il Sindaco di Bardonecchia Chiara Rossetti ha proclamato il via alle gare ufficiali. Il fuoco olimpico, in chiusura, ha messo poi in luce il Giuramento dell’atleta Special Olympics: «Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze» recitato dall’atleta Fabiana Contin.

I Giochi Nazionali Invernali rappresentano per tutti gli atleti, in primo luogo, una sfida con se stessi; l’opportunità di una nuova conquista da un punto di vista sportivo, ma soprattutto umano. La sfida si allarga poi alla comunità intera. Notevole importanza, d’altra parte, riveste il contesto, l’ambiente, già ampiamente sensibilizzato, al fine di creare le condizioni ideali per far vivere, in particolare a giovani volontari opportunamente formati e ai ragazzi delle scuole sul territorio, un’esperienza unica che apra all’accoglienza e all’inclusione.

Lo Sport Unificato è da sempre per Special Olympics, in questo senso, lo strumento ideale per generare rispetto ed inclusione. Ed è per questo che, anche in occasione di questi Giochi Nazionali Invernali, atleti con e senza disabilità intellettive avranno l’opportunità di gareggiare insieme, nella stessa squadra, in particolare nello sci alpino e nella danza sportiva.

La festa di chiusura saluterà atleti, coach, volontari e familiari stasera 15 marzo alle 21 presso il Campo Smith.