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XVII febbraio: memoria e rinnovamento del patto civile

La festa del XVII febbraio è occasione di memoria e di rinnovamento del patto civile di cittadinanza inclusiva e quest’anno le chiese valdesi di Massello, Perrero e Villasecca si sono riunite a Massello per accendere il falò, in una cornice suggestiva, tra le montagne innevate. La fraterna partecipazione, con tante persone di tutte le età, ha consentito di vivere un momento di grande gioia e intensità, una serata di ascolto e di canto per esprimere riconoscenza e gratitudine.

Dopo l’introduzione storica del pastore Gianni Genre e gli interventi della moderatora Alessandra Trotta e del sindaco Enrico Boetto, dopo i canti e gli inni, il rinfresco presso la Pro loco è stato allietato dalla musica del Gruppo occitano dei Babias di Elio Acquaviva. Il culto unificato del 17 febbraio, a cui ha partecipato la Corale, ha avuto luogo nel tempio dei Chiotti con la predicazione della moderatora che ha annunciato la buona notizia evangelica a partire dal racconto biblico di Marta e Maria (Luca 10, 38-42) esortandoci ad alzare lo sguardo e ad andare oltre stereotipi e pregiudizi per riscoprire la possibilità di mettersi all’ascolto della Parola, in libertà e responsabilità. Oltre alle parole di condivisione di Laura Richaud, sindaca di Perrero, e di Ezio Sanmartino, sindaco di Salza di Pinerolo, l’assemblea ha ascoltato con gratitudine il messaggio fraterno rivolto da mons. Derio Olivero, vescovo di Pinerolo, presente nella sua veste di presidente della Commissione episcopale per l’Ecumenismo e il Dialogo della Conferenza episcopale italiana (Cei). Per rivedere il culto registrato da Rbe: (https://youtu.be/kqr3bvPMZn0)

Dopo la pausa dovuta alla pandemia, l’agape fraterna è stata molto frequentata: la gioia della conversazione, l’ottimo pranzo, la condivisione dei racconti hanno arricchito la giornata. Il discorso della moderatora ha brevemente illustrato quali difficoltà e quali prospettive ci sono per l’unione delle chiese metodiste e valdesi, sparse in tutta Italia. Infatti, a fronte delle difficoltà economiche e in seguito alla diminuzione delle risorse umane pastorali che nei prossimi anni colpirà il campo di lavoro, il messaggio di incoraggiamento ha toccato i temi della vocazione da rivolgere ai più giovani, del coinvolgimento dei laici, della necessità di stabilire priorità, invitando però le chiese del Primo distretto a non rassegnarsi ma a scoprire nuove opportunità e a ricercare altri modi per aprirsi agli altri e testimoniare l’amore di Dio in queste aree periferiche.

Anche in questa terra vi sono cambiamenti in atto, non solo crisi, decrescita e impoverimento. La scommessa è riuscire a progettare interventi che si basino sulla collaborazione con la società civile per osare una terza strada, tra l’ottimismo e il pessimismo, cioè quella della progettazione attiva e sinergica. Il tentativo è cioè di diventare agenti di cambiamento per affrontare i problemi in modo propositivo, inserendosi con creatività nella continuità che nei secoli ha permesso a queste chiese storiche di conservare la memoria nelle generazioni. E proprio un nuovo dinamismo potrebbe investire le chiese valdesi del Primo distretto, chiamate a un rinnovato tentativo di valorizzare il patrimonio culturale, materiale e immateriale, che comprende anche la festa del 17 febbraio, per raccontarlo a pubblici diversi, coinvolgendo nuovi interlocutori e attivando nuove risorse, al fine di diminuire la povertà educativa che spesso aggrava le condizioni di deprivazione materiale.

Senza cedere ai localismi, la storia e la cultura di questo territorio sono intrecciate a una dimensione europea e internazionale che va riscoperta non solo per le giovani generazioni ma per caratterizzare il dialogo con la società civile e per attrarre nuove persone interessate ad approfondire le storie e le vicende storiche che si sono svolte in questa terra meravigliosa e che, parlandoci ancora oggi, ci indicano una strada per il futuro.