1234px-armagh_cathedral_church_of_ireland

Irlanda del Nord: più cattolici e meno protestanti

«Il numero dei cattolici ha superato quello dei protestanti tra i cittadini dell’Irlanda del Nord». Così emerge dal censimento realizzato nel marzo 2021 e i cui risultati sono stati resi noti solo giovedì scorso, scrive Euronews.com.

L’indagine afferma che «le persone di fede cattolica sarebbero il 45,7%, sul totale della popolazione, contro il 43,5% dei protestanti.  Si tratta di un passaggio storico per la provincia britannica, creata nel 1921 per garantire che rimanesse parte del Regno Unito a fronte dell’indipendenza dell’Irlanda. I numeri – si legge ancora – sono destinati a aumentare e potrebbero riaccendere le mai sopite istanze indipendentiste».

L’Agenzia nazionale di statistica e ricerca ha certificato un rovesciamento della dinamica demografica che era nell’aria da tempo e che (scrive Riccardo Michelucci su Avvenire) «potrebbe cambiare per sempre il futuro politico della piccola provincia britannica. L’Irlanda del Nord fu infatti creata a tavolino da Londra nel 1921 nel tentativo di risolvere una volta per tutte la «questione irlandese».

I suoi confini furono tracciati in modo del tutto arbitrario, mantenendo il controllo della zona industrializzata dell’isola e assicurando una maggioranza di due terzi ai protestanti. Un assetto sociale e istituzionale che invece di risolvere il problema lo incancrenì: la minoranza cattolica è stata a lungo discriminata e lo Stato dell’Irlanda del Nord è precipitato in una lunga guerra, ritrovando la pace soltanto con l’Accordo del Venerdì Santo del 1998.

A un quarto di secolo di distanza, quella che fino a poco tempo fa sembrava una roccaforte dell’identità protestante, adesso ha cambiato definitivamente volto. Il censimento del 2021 – il primo effettuato dopo la Brexit – ha mostrato anche un calo nel senso di appartenenza della provincia al Regno Unito (nel 2011 gli abitanti che si dichiaravano «Only British» erano il 40% mentre adesso sono ridotti a meno del 32%).

La svolta demografica – prosegue Michelucci – potrebbe rappresentare un ulteriore passo verso quel referendum sulla riunificazione con Dublino chiesto a gran voce dagli indipendentisti dello Sinn Féin, divenuto partito di maggioranza relativa alle elezioni del maggio scorso».

Per approfondire:

Nel libro Oltre le barricate. Storia, politica, religione e l’Ulster della pace (edito da Aracne – 2016) Donato Di Sanzo racconta la vicenda che ha insanguinato le città “dell’Ulster” tra la fine degli anni Sessanta e le soglie del terzo millennio. Una storia che è stata spesso frettolosamente etichettata come una contrapposizione. 

«Da oltre quarant’anni le contee nordirlandesi sono tormentate dal conflitto etnico-nazionale tra cattolici e protestanti – afferma invece Luca Bellocchio nel suo libro del 2019: I sicari della pace. L’Irlanda del Nord e lo spettro di una nuova guerra civile (Meletemi). L’attuale congelamento del conflitto – ricordava nelle sue pagine Bellocchio – è solo apparente: i sicari della pace, un lungo elenco di sabotatori, hanno impedito il superamento dell’ostilità tra i due segmenti etnici ulsteriani. Non solo, la momentanea pausa di violenza sembra essere semplicemente la conseguenza della decisione delle organizzazioni paramilitari repubblicane e lealiste di non compromettere la propria causa nazionale con attentati affini a quelli messi a punto dal terrorismo islamico. Ma la situazione, soprattutto di fronte ai nuovi scenari imposti dalla Brexit, resta esplosiva. “I sicari della pace” è uno dei resoconti più completi e penetranti sul conflitto nordirlandese».

Libro Claudiana

Il verde e l’arancio – Storia, politica e religione nel conflitto dell’Irlanda del Nord, del 1996 di Paolo Naso, edito dalla Claudiana editrice, aveva allora, e attentamente, ripercorso la storia e le origini di un conflitto, quello tra cattolici e protestanti. I colori delle due comunità etniche, politiche, religiose protagoniste del conflitto che ha insanguinato per decenni l’Irlanda del Nord.