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D. E. Goatley nuovo presidente del Fuller Theological Seminary

Il Fuller Theological Seminary, il più grande seminario interconfessionale protestante degli Stati Uniti, ha nominato suo prossimo presidente il teologo afroamericano David Emmanuel Goatley, che entrerà in carica a partire da gennaio 2023. 

Goatley, che lascia l’incarico di professore di Teologia e di Studi sulla chiesa nera presso la Duke Divinity University di Durham (Carolina del Nord), è il primo presidente nero del Fuller, ed ha un background battista: ordinato nella National Baptist Convention-USA, ha servito per nove anni una chiesa battista nera nel Kentucky, poi ha trascorso i successivi 20 anni come direttore esecutivo della storica agenzia missionaria nera, la Lott Carey Baptist Foreign Mission Society. Inoltre, è stato membro del Consiglio direttivo della National Association for the Advancement of Coloured People (Naacp)la più antica organizzazione per i diritti civili degli afroamericani di cui fece parte anche M. L. King, il cui obiettivo principale è sempre stato quello di garantire l’uguaglianza sociale, giuridica e politica delle minoranze negli Stati Uniti. 

«Il percorso di cui faccio parte è importante», ha detto Goatley a Christianity Today. «Sono una persona di colore negli Stati Uniti, il che significa che parte della mia storia ha a che fare con la discriminazione, la segregazione e la schiavitù, e tutto ciò aiuta a dare un’idea di come gestisco me stesso e di come cerco di gestire la creazione e di impegnarmi con il prossimo».

Ha poi aggiunto: «Ha un grande significato il fatto che il Fuller Theological Seminary abbia preso sul serio la candidatura di un uomo di colore: non mi hanno escluso esplicitamente o implicitamente, cosa che mi è successa in precedenza».

Il Fuller Theological Seminary – che ha ampliato negli ultimi anni i programmi online per studenti – sottolinea il fatto che il suo corpo studentesco è etnicamente diversificato e mira ad aumentare la sua portata globale. Secondo l’Associazione delle scuole teologiche, la storica scuola della California con i suoi circa 3.000 studenti è superata in numero solo dalle istituzioni affiliate ai battisti del sud.

Negli ultimi 30 anni la leadership del Fuller proveniva dalle tradizioni presbiteriane e riformate. Labberton, che è stato presidente per un decennio, ad esempio, è stato ordinato nella Chiesa presbiteriana (USA). E per i precedenti 20 anni il ruolo di presidente è stato ricoperto dal teologo riformato Richard Mouw. Il seminario si è sempre definito evangelico, sebbene non rientri in nette categorie evangeliche: ha ad esempio consentito a un gruppo studentesco LGBT di entrare nel campus, ma ha anche difeso con successo in tribunale il suo codice di condotta per gli studenti, che include una tradizionale etica sessuale cristiana.

Goatley, che ha vissuto in 35 paesi mentre guidava l’agenzia missionaria Lott Carey, ritiene che i seminari statunitensi possano essere limitati a «una visione eurocentrica, o ad una visione della teologia del Nord Atlantico occidentale». «Una delle sfide che abbiamo negli Stati Uniti è arrivare alla consapevolezza che non siamo l’asse dell’universo», ha detto. «Non siamo il centro di ciò che Dio sta facendo. Abbiamo bisogno di stare al fianco dei nostri fratelli in altri luoghi del mondo in cui Dio sta operando. (…) Non sto dicendo che dobbiamo eliminare le intuizioni e le strutture europee e del Nord Atlantico occidentale. Quello che sto dicendo è che non dobbiamo fare affidamento esclusivamente o principalmente su questo».

La sua stessa educazione presso il Southern Baptist Theological Seminary, ha ricordato Goatley, ha avuto luogo prima della «rinascita conservatrice» dell’istituto, dal quale riconosce di aver ricevuto il rigore intellettuale, ma dove c’era un «eccessivo affidamento» sulla teologia europea-centrica. «Fortunatamente sono stato cresciuto in una famiglia e in una chiesa che avevano un impegno per le missioni, sia nelle vicinanze che a livello globale, quindi ho avuto un’idea di ciò che Dio stava facendo in altri luoghi», ha detto. «La mia formazione teologica non si basava esclusivamente sull’istituto in cui mi sono laureato».

Jimmy Mellado, membro del Consiglio del Fuller e direttore esecutivo di Compassion International, ha affermato che Goatley è stato scelto tra circa un migliaio di candidati e che il Consiglio ha votato per lui all’unanimità. 

Goatley si trasferirà a Pasadena, California, dove si trova la storica sede del campus, con la moglie Pamela e il figlio, Atiba Emmanuel.