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Non c’è pace per la Nigeria

Non c’è pace per la Nigeria, scossa da continui attentati, rapimenti e attacchi a sfondo religioso. 

Almeno 50 sarebbero i morti dell’attentato avvenuto domenica 5 giugno, quando 5 uomini armati hanno fatto irruzione nella Chiesa cattolica di San Francesco a Owo, nel sud del Paese.

Secondo varie testimonianze a rendersi protagonisti del tremendo attacco sarebbero stati ancora una volta i pastori Fulani, etnia nomade che la desertificazione della nazione spinge sempre più a sud alla ricerca di pascoli per le loro mandrie, con scontri sempre più tragici con gli agricoltori locali. Un conflitto non religioso insomma, in cui il contesto di fede appare solamente una giustificazione per il compimento di terribili atti volti a impossessarsi di ampie fette di territorio.

Altro discorso sono i rapimenti a fini estorsivi, altra piaga della più popolosa nazione africana

«Si stima che solo nei primi tre mesi di quest’anno più di 3.500 persone siano state uccise e molte altre rapite da gruppi armati in Nigeria», si legge nella dichiarazione resa nota nei giorni scorsi dal Consiglio ecumenico delle chiese a seguito dell’ennesimo rapimento di un pastore, in questo caso Samuel Kanu,  a capo della Chiesa metodista nigeriana, rapito la domenica precedente, come raccontato dall’agenzia stampa Nev- Notizie evangeliche, insieme ad altri due pastori, su un’autostrada nell’area dello stato di Umunneochi e liberato alcune ore dopo. 

La Nigeria è la nazione più popolosa dell’Africa e i rapimenti a scopo di riscatto sono un fenomeno sempre più ricorrente. Sebbene episodi di questo tipo siano più dilaganti nella travagliata Nigeria nordoccidentale, negli ultimi anni anche il sud-est del Paese è teatro di violenti attacchi. 

«In un attacco particolarmente grave a un treno passeggeri che viaggiava tra Abuja e Kaduna, a marzo, almeno nove persone sono state uccise e si ritiene che più di 60 siano ancora trattenute dagli uomini armati».

La dichiarazione fa i nomi dei religiosi che sono stati vittime di rapimenti. «Il Consiglio ecumenico ha ricevuto notizie di molti altri ecclesiastici e cristiani che sono stati rapiti e sono ancora nelle mani dei banditi, con pochi o nessun sforzo da parte del governo per salvare le vittime», si legge nella dichiarazione.

«La comunione ecumenica globale delle chiese è profondamente preoccupata per gli effetti delle attività dei rapitori criminali che hanno continuato a commettere crimini e atrocità contro il popolo nigeriano per più di un decennio, con il clero e le chiese tra le principali vittime».