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Pellegrinaggio ecumenico della pace

L’arcivescovo di Canterbury, papa Francesco e il moderatore dell’Assemblea generale della Chiesa di Scozia, si recheranno in visita in Sud Sudan a luglio nell’ambito di uno storico «Pellegrinaggio ecumenico della pace».

Il Sud Sudan è il paese più giovane del mondo, avendo ottenuto l’indipendenza nel 2011, ma è stato devastato da anni di conflitto e a cui si sono aggiunte crisi economiche, carestie e inondazioni.

La visita congiunta dei tre leader religiosi si svolge su invito del presidente Salva Kiir Mayardit e si concentrerà sul rinnovo degli impegni per la pace e la riconciliazione.

Durante la visita di tre giorni, Justin Welby, Francesco e il rev. Iain Greenshields incontreranno il presidente Salva Kiir e i vicepresidenti del Sud Sudan. Il programma prevede incontri con i rappresentanti delle chiese locali e le persone che soggiornano in un campo profughi. Ci sarà anche una veglia per la pace che si terrà all’aperto.

Papa Francesco ha detto: «Preghiamo perché questa visita possa ispirare i cristiani del Sud Sudan e del resto del mondo a essere promotori di riconciliazione, pazienti tessitori di concordia, capaci di dire no alla spirale perversa e inutile della violenza e delle armi».

L’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, ha affermato di attendere con impazienza il pellegrinaggio.

«Speriamo di essere solidali con il popolo del Sud Sudan nelle sue grandi lotte. Speriamo di sostenere e incoraggiare la continua unità delle Chiese per il bene della nazione. E infine speriamo di incoraggiare i leader politici a perseguire la pace in questo straordinario paese. Preghiamo affinché la nostra visita congiunta dimostri che la riconciliazione e il perdono sono possibili e che le relazioni possono essere trasformate».

Il moderatore dell’Assemblea generale della Chiesa di Scozia, il reverendo Iain Greenshields, ha dichiarato: «Sono sinceramente onorato dell’opportunità di assistere i nostri fratelli e sorelle in Sud Sudan nella ricerca di pace, riconciliazione e giustizia. È un privilegio unirmi al Santo Padre e all’Arcivescovo di Canterbury in questo storico pellegrinaggio ecumenico di pace a cui partecipiamo come servitori della Chiesa globale.

Chiediamo a tutte le persone del Sud Sudan di fare nostre le parole di Gesù che disse “Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio”.

La Chiesa di Scozia è stata invitata a rappresentare la famiglia presbiteriana grazie alla nostra forte collaborazione con la Chiesa presbiteriana del Sud Sudan con cui lavoriamo a stretto contatto dal 2015 su un programma di pace, riconciliazione e risoluzione dei conflitti. C’è ancora molto lavoro da fare e il significato di questa storica visita ecumenica invia un messaggio molto forte sul nostro fermo impegno ad aiutare la gente di questo Paese a prosperare per il bene di tutti».

Il pellegrinaggio segue un ritiro spirituale in Vaticano avvenuto nel 2019 che vide riuniti insieme il papa, l’arcivescovo di Canterbury e l’ex moderatore dell’Assemblea generale della Chiesa di Scozia, il rev. John Chalmers, con il presidente del Sud Sudan e ad altri politici.

 

Foto: da sn. Justin Welby e Iain Greenshields