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Festival delle riforme culturali a Guardia Piemontese

Pensiero, linguaggio e diversità linguistico-culturale per curare le malattie globali contemporanee” è il tema di approfondimento scelto per l’edizione 2022 del Festival delle Riforme Culturali di Guardia Piemontese, il Comune in provincia di Cosenza, popolata a partire dal XII secolo dai valdesi in fuga dalle persecuzioni nel Nord Italia. 

Il 5 giugno, per Guardia Piemontese, è la Giornata della Memoria: si ricorda infatti la strage dei valdesi avvenuta in quel giorno del 156: un’orrenda carneficina voluta soprattutto dal cardinale cattolico Michele Ghislieri, il futuro papa Pio V, gran inquisitore e istitutore nel 1571 dell’Indice dei libri proibiti. Lo stesso Festival delle Riforme Culturali vuole essere un ponte di collegamento con la storia religiosa, culturale, linguistica del piccolo comune calabro. 

Gabriella Sconosciuto, direttrice del festival, ci racconta le tante novità proposte per questa edizione: «Intanto vogliamo ricordare che è un evento organizzato in maniera corale, con la partecipazione di tanti enti del territorio che collaborano in vari ambiti. Lo scopo del festival è anche quello di porsi come riferimento nazionale, e in prospettiva anche internazionale, per tutte quelle persone che si riconoscono nel produrre ed incoraggiare quei cambiamenti culturali edificanti nella società contemporanea. Il tema che abbiamo scelto per quest’anno sarà declinato in vari modi; abbiamo pensato in particolare alle tre crisi globali che ci circondano: la minaccia politica e militare, la minaccia pandemica sanitaria e l’ecocidio, ovvero la minaccia ambientale. Sono tre crisi che si collegano fra di loro e presentano un comune denominatore anche nella centralità della parola, nella comunicazione pubblica e nell’attenzione all’utilizzo di un linguaggio corretto e adeguato. Anche le nostre tre giornate del festival, seppur distinte, sono collegate fra di loro. Ogni giorno, ad esempio, ci sarà un atelier di iniziazione alla lingua occitana di Guardia Piemontese, eredità delle migrazioni dei secoli passati dal Piemonte alla Calabria». 

Il Festival si apre venerdì 3 giugno con il convegno “Libertà e cura delle parole: il ruolo delle lingue madri, il ruolo delle madri e delle donne nella trasmissione dei saperi e dei valori”. È prevista la partecipazione di studenti e professori di quattro scuole del territorio, che presenteranno anche una rappresentazione scenica teatrale. Sarà inaugurata anche la mostra “Libertà e cura delle parole” al Museo Multimediale.

Il giorno successivo, sabato 4 giugno, dopo la presentazione del volume “Per una pedagogia emancipante”, seguirà una passeggiata lungo i Sentieri Valdesi, con partenza dal centro di Guardia Piemontese e colazione al sacco. Durante l’escursione sono previsti momenti musicali, racconti storici, dialogo con esperti di ambiente, cultura, lingua occitana. Parteciperanno delegazioni del Cai, il Club alpino italiano. Sarà una giornata di riflessione e confronto sulla Libertà e sull’importanza di un’educazione al buon uso del linguaggio e alla consapevolezza linguistica. A fine giornata sarà possibile visitare il rinnovato Museo Valdese di Guardia Piemontese. 

Domenica 5 giugno, ultimo giorno del Festival, infine, sarà presentato il libro “Voi che mi avete uccisa” e si chiuderà con il convegno “La trasmissione del patrimonio culturale nella comunità valdese-occitana”. Tra i vari relatori parteciperanno anche lo storico Marco Fratini e Sandra Pasquet che introdurranno ad alcune esperienze di trasmissione del patrimonio culturale nell’esperienza della Fondazione Centro Culturale Valdese di Torre Pellice. La tre giorni di festival si chiude con il concerto “Sinfonie dell’anima e della natura”.

Per maggiori informazioni visitare il sito www.valdesidicalabria.org.

 

Foto di Paolo Musacchio