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I Battisti rumeni accolgono i rifugiati ucraini

La Romania condivide un confine di 613 chilometri con l’Ucraina e dall’invasione russa circa 400.000 ucraini in fuga dalla guerra sono arrivati ​​nel paese. Se ne aspettano molti di più.

L’Unione battista rumena, una delle più grandi Unioni battiste della Federazione battista europea, ha immediatamente risposto e ha istituito un gruppo di coordinamento che copre l’intero paese.

A guidare l’intervento di accoglienza è il dottor Otniel Bunaciu, leader sia dell’Unione battista rumena che dell’EBF, e anche vicepresidente dell’Alleanza battista mondiale. Il suo ente di beneficenza che lavora con i bambini Rom attraverso il Progetto Ruth, ha allargato il suo intervento accogliendo e prendendosi cura dei rifugiati. Bunaciu ha raccontato il modo in cui un nucleo centrale di 14 coordinatori regionali in tutta la Romania si è riunito rapidamente per garantire che, dopo l’accoglienza al confine, coloro che provengono dall’Ucraina possano essere inviati alle cure delle chiese rumene in altre parti del paese.

Il segretario generale della Federazione battista europea (Ebf), Alan Donaldson, in visita in Romania dal 14 al 16 marzo, ha raccontato l’ospitalità che i battisti rumeni stanno riservando a coloro che vengono considerati in questa crisi in corso “ospiti”.

«Sono sopraffatto dalla profondità della cura pastorale mostrata a migliaia di ospiti ucraini che arrivano in Ucraina dalle Chiese battiste locali. Nelle ultime due settimane e per il prossimo futuro i battisti rumeni stanno fornendo un servizio di assistenza 24 ore su 24, 7 giorni su 7 agli ospiti in fuga dalla guerra in Ucraina.

La nostra macchina si è rotta, potete aiutarci a prendere il pezzo di ricambio? Abbiamo una gomma a terra, potete aiutarci? Mi serve solo un accappatoio e un posto dove stare, mi può fornire un accappatoio? Potete aiutarmi a ottenere i documenti per viaggiare in Israele? Mio padre ha l’Alzheimer, potete fornire cure specialistiche? I miei amici sono tutti su sedia a rotelle, potete fornire il trasporto? A tutte queste domande e molte altre la risposta è stata sempre sì! Di volta in volta i battisti rumeni hanno mostrato compassione per l’individuo nella folla.

Mi ricorda Gesù quando sente il tocco particolare di una donna in mezzo alla folla o quando nota Zaccheo tra i rami di un albero. Ogni ospite viene notato e accolto nonostante l’enorme pressione a cui sono sottoposti i volontari.

L’attenzione ai dettagli data dai padroni di casa riflette una profonda compassione ed empatia per coloro che stanno soffrendo. Coloro che offrono cura pastorale sono disponibili ad ascoltare le storie tragiche ed emotive della perdita subita in Ucraina. Gli uomini rumeni fanno di tutto per garantire la sicurezza emotiva delle donne e dei bambini che vengono smistati per il paese. La tutela e il rispetto sono una priorità, soprattutto in un contesto in cui quasi tutti gli ospiti sono donne e bambini vulnerabili.

Il servizio dei battisti rumeni verso i loro ospiti ucraini è molto simile al servizio che ti aspetteresti da Airbnb o Uber. Ogni chiesa ha a disposizione una flotta di autisti, auto e furgoni. Ognuno ha un numero di letti nelle chiese e nelle case private pronti per essere utiulizzati. Quando arriva un nuovo ospite e se ne va uno vecchio, vengono presi accordi per il trasporto dal confine o dalla città al posto giusto per quella particolare famiglia. Una chiesa ha anche una serie di codici QR per registrare gli arrivi, le partenze e le esigenze degli ospiti. Vogliono assicurarsi di fare del loro meglio per ogni persona.

Per ciò che riguarda la fede, i battisti rumeni seminano il loro granello di senape. Danno le loro case, i loro veicoli, il loro cibo e poi danno soldi in modo che gli aiuti possano essere portati dalla Romania attraverso il confine con l’Ucraina. Ogni notte 4.000 ucraini soggiornano come ospiti dei battisti rumeni. Ogni giorno sperimentano la pastorale dell’ascolto, dell’abilitazione e del soddisfacimento di bisogni semplici ma specifici. Sperimentano la dignità di essere amati e trattati come un individuo unico, fatto ad immagine di Dio».