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Ascoltare e mettere in pratica la Parola di Dio

Se darai ascolto alla voce del Signore tuo Dio sarai benedetto nella città e sarai benedetto nella campagna
Deuteronomio 28, 2-3

Beati quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica!
Luca 11, 28

Di fronte al grido di ammirazione che una donna leva fra la folla – “Beato il grembo che ti ha portato e i seni che ti hanno allattato” – la reazione di Gesù può sembrare a prima vista strana: che c’entra? C’entra, eccome. Gesù mette in evidenza, con le sue parole, l’abisso che esiste fra l’ammirazione e l’obbedienza. 

Si può ammirare un oratore per la sua bravura, la sua eloquenza; dire: “Ma senti come parla bene, che cose interessanti dice”. Seguire, con l’azione, con tutte le scelte della nostra vita, le belle cose che Gesù dice, è tutta un’altra faccenda.

Il termine tradotto “mettere in pratica” significa in greco anche “custodire”, “rispettare”, “conservare”. Tutta la frase detta da Gesù si può rendere come “felici coloro che ascoltano la parola di Dio e la custodiscono”.

Due cose, allora, vengono messe in evidenza: all’ascolto della parola di Dio segue necessariamente il custodirla. Questo significa non dimenticarla, ma conservarla nei nostri cuori, con attenzione, senza alterarla, come potrebbe succedere a coloro che, una volta letta o ascoltata la Parola, poi se la dimenticano, o la ricordano selezionando in essa quanto risulta loro più facile da seguire, più consono alla propria personalità.

La Parola di Dio è dunque anche fragile, e richiede da parte nostra un impegno. Perché essa non ci appartiene naturalmente, ma può facilmente sfuggirci. Necessaria allora, da parte nostra, ogni cura, ogni attenzione per conservarla. E questo può avvenire soltanto attraverso una frequentazione costante della Scrittura. Solo così potremo metterla completamente in pratica. E se la ricorderemo nella maniera completa, essa ci porterà gioia, perché ci permetterà di vivere la nostra vita in maniera più ricca, più completa.