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La tutela dell’ambiente in Costituzione

«La Camera ha approvato con la maggioranza dei due terzi dei suoi componenti la proposta di legge costituzionale: modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione in materia di tutela dell’ambiente (Approvata, in un testo unificato, in prima deliberazione, dal Senato e dalla Camera e approvata, in seconda deliberazione, con la maggioranza dei due terzi dei suoi componenti, dal Senato) (C. 3156-B​)», si legge sul sito delle Camera dei Deputati.

Una notizia «epocale», si afferma, che rimbalza tra gli organi di comunicazione nazionali. Tra le parole chiave più utilizzate tra i parlamentari in aula e pubblicate sui social: «finalmente», «epocale»,  «transizione», «futuro». Una «notizia di portata storica» si è detto. «Finalmente riconosciuti Animali e Ambiente nella Costituzione! La Camera approva definitivamente la Legge.

Un trampolino di lancio per ottenere più tutela e rispetto nelle prossime Leggi e nelle sentenze dei Tribunali», scrive la Lega anti vivisezione (Lav).

L’agenzia stampa Notizie Evangeliche (Nev) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) riporta stamane una voce evangelica e fuori dal coro, la dichiarazione della coordinatrice della Commissione globalizzazione ambiente della Fcei, Antonella Visintin

«Questa modifica era già stata annunciata nelle precedenti letture (due al Senato e una alla Camera, ndr). Mi ero espressa – afferma Visintin – con un dubbio sull’opportunità del mettere mano alla Costituzione, ora per il pareggio di bilancio, ora per la biodiversità e domani su qualcosa d’altro…Ora, il suo progressivo riformismo viene svuotato insieme ai diritti civili, ma in compenso avanzano i diritti di tipo ambientale. Questi diritti, volendo, in un territorio fortemente antropizzato sono una estensione dell’articolo 9 relativo al paesaggio e all’articolo 41 sulla sicurezza. Si pensa di rafforzare la legislazione ambientale, che in Italia arriva come ratifica di direttive europee e indica le relative sanzioni. Perché non vengono attuate le normative già vigenti, che dovrebbero essere vincolanti per i paesi membro dell’Unione?».

La politica ambientale europea, sulla carta, si fonda su principi di precauzione, di azione preventiva e di correzione alla fonte dei danni causati dall’inquinamento, si legge ancora sul sito Nev.it.  

«Permane un invito alla cautela nell’intervenire sulla Costituzione – conclude Visintin –. Oggi la materia appare condivisibile, ma si crea un precedente per possibili modifiche nel suo nocciolo. E il cuore della Costituzione è la cornice per una società equa».

Entusiasmo, con realismo, è stato espresso nel mondo ambientalista. Il sito Sapereambiente.it ricorda che la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi entra finalmente nella Costituzione italiana: un atto dall’importante significato simbolico che deve rappresentare un punto di partenza verso scelte concrete e apre dunque oggi con l’editoriale del direttore Marco Fratoddi che afferma: «[…] L’ambiente non può rimanere soltanto sulla Carta, per quanto con la C maiuscola. Deve diventare la chiave di lettura per molte scelte concrete che in questi mesi si stanno compiendo. Come quella che riguarda il disegno di legge sul biologico, che garantisce a pieno quella salvaguardia degli ecosistemi».