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Dialogo ebraico-luterano. Parresìa fruttuosa e necessaria

Una task force della Federazione luterana mondiale (Flm) si è riunita per preparare un documento di studio per «“equipaggiare” al meglio» le sue chiese membro in tema di dialogo ebraico-cristiano in vista della futura assemblea. 

Assemblea che si terrà a Cracovia (nel 2023) e dove il recente lavoro per la pubblicazione diverrà un utile strumento di esplorazione teologica e storica in tema di dialogo.  «L’obiettivo a lungo termine è quello di rafforzare e consolidare le relazioni tra cristiani ed ebrei».

Il gruppo di lavoro è formato da otto membri ed è presieduto da Esther Menn, professoressa di Antico Testamento presso la Lutheran School of Theology di Chicago. Insieme a lei altri membri provenienti da chiese luterane di diversi continenti. 

Obiettivo del gruppo: fornire risorse approfondite e di facile utilizzo per riassumere tematiche e prospettive (passate e presenti) in tema di ebraismo proprio all’interno della tradizione luterana e al fine di promuovere relazioni costruttive tra le due comunità di fede. L’ostilità cristiana verso gli ebrei è «uno dei i capitoli più tragici e violenti della lunga storia della chiesa»afferma la pastora Hanna Lehming, direttrice del Tavolo per il dialogo ebraico-cristiano della Chiesa evangelica luterana della Germania settentrionale. «Questo rancore – prosegue Lehming – non ha solamente “sfregiato il volto” del cristianesimo occidentale, purtroppo è stato esportato dai missionari nelle chiese luterane di tutto il mondo».

Lehming, ricorda che «quest’eredità, questa ostilità, questa forma di razzismo è stata una catastrofe e che dev’essere oggi interiorizzata e superata con urgenza».

In occasione della prossima Assemblea (che si terrà dal 13 al 19 settembre 2023 a Cracovia) si legge ancora sul sito della Flm «i delegati visiteranno il vicino memoriale e museo di Auschwitz-Birkenau nel quale furono barbaramente uccisi un milione di uomini, donne e bambini e la stragrande maggioranza dei quali ebrei». 

Lehming è dunque convinta che «opporsi a qualsiasi forma di razzismo» dovrebbe essere la dirimente preoccupazione della chiesa e dei suoi membri.  

«Il contesto in cui si svolgerà l’Assemblea – prosegue – renderà ancor più urgente per i luterani comprendere le esperienze che hanno plasmato la piccola comunità ebraica in Polonia e altre minoranze nel mondo oggi».

Il teologo polacco Jerzy Sojka, membro della task force (che si è riunita a gennaio per iniziare la stesura del documento di studio) è cresciuto in una piccola città al confine ceco-polacco. Tra i suoi studi anche quello delle «pagine oscure della storia della Riforma», compresi gli scritti antiebraici di Martin Lutero. 

«Sebbene la Polonia sia stata per secoli uno dei centri più grandi e importanti della cultura ebraica in Europa – osserva Sojka – questa fiorente minoranza è stata quasi spazzata via con la tragedia della Shoah. Eppure, le tracce di quella presenza ebraica rimangono ancor oggi profondamente radicate e continuano a plasmare l’identità del luogo nella consapevolezza della gente che lo abita».

Il documento (la cui pubblicazione è prevista per l’inizio del prossimo anno) sarà uno strumento importante per i delegati dell’Assemblea attraverso il quale sarà possibile approfondire il tema e sviluppare una migliore  comprensione delle sfide teologiche e delle questioni politiche correlate: l’antisemitismo, il sionismo cristiano e il conflitto israelo-palestinese. 

Munther Isaac, decano del Bethlehem Bible College in Palestina, afferma che «questa guida dovrebbe consentire ai cristiani di poter esaminare a fondo la matrice teologica che portò a esprimere pregiudizi e vivere di stereotipi. Altresì servirà a osservare con imparzialità tutte le forme di razzismo presenti nel mondo, proprio come sono presenti anche nelle comunità cristiane».

Il documento farà dunque parte di una serie di pubblicazioni e di risorse esistenti (su questi temi) prodotte dalla Flm negli ultimi quattro decenni.