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Elsanousi: «Le crisi mondiali colpiscono donne e ragazze»

Il Network for Religious and Traditional Peacemakers sostiene in modo collaborativo il ruolo degli attori religiosi tradizionali nella risoluzione dei conflitti mondiali. Mohamed Elsanousi ne è il direttore esecutivo e recentemente è diventato ambasciatore della rete Thursdays in Black.

Con una riflessione pubblicata sul web in versione video, Elsanousi ha raccontato i motivi per cui ha deciso di aderire alla rete mondiale che opera contro la violenza sulle donne. Nel video messaggio afferma che «mentre affrontiamo le crisi dell’oggi, i conflitti in corso, osserviamo che vi sono molti spazi chiusi alla società civile necessari per contrastare la pandemia di Covid-19, a cornice di tutto ciò prosegue incessante la crisi climatica. Un filo rosso e lega tutte queste calamità: la crescente insicurezza per le donne e le ragazze».

La Rete #ThursdaysinBlack nei 16 giorni dedicati a contrastare la violenza di genere ha pubblicato una serie di video-testimonianze, informazioni e suggerito azioni per contrastare e superare la violenza sessuale e di genere.

«Nel recente Rapporto delle Nazioni Unite dedicato alle donne e presentato questo mese, i dati riepilogativi provenienti da 13 Paesi mostrano che circa una donna su due ha riferito di aver subito una forma di violenza dopo la pandemia di Covid-19».

Quest’allarmante aumento di violenze «impone sempre più agli attori religiosi e alle istituzioni religiose una presa di coscienza di tale fenomeno e chiede che siano messe in campo azioni concrete, e in prima linea, per affrontare questa terribile e intollerabile situazione. I leader religiosi, spesso sono punti di riferimento e di contatto per le donne vittime di violenza».

La Rete #ThursdaysinBlack s’impegna ad affrontare la violenza di genere anche nei luoghi di lavoro. 

«Voglio invitare tutte le comunità di fede a sostenere  la Rete comunità e a unirsi alla Campagna dei Giovedì in Nero. Impegnatevi – ha concluso Elsanousi – a superare ogni violenza e a costruire un mondo sicuro e rispettoso per tutte e tutti».