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L’America latina e la pandemia

«La democrazia a rischio e i crescenti casi di violenza contro le donne e le minacce al futuro dei bambini sono alla base dell’incontro regionale tra i rappresentanti delle chiese dell’America Latina, in occasione del Comitato centrale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec).

Un’analisi sui temi di quest’anno, il 2021, tempo che ha mostrato quanto i problemi già presenti pre-pandemia, in realtà colpiscano ancor più duramente le comunità già considerate vulnerabili.

Molte le voci autorevoli in dibattito in queste ore giunte da diversi paesi: l’Argentina, il Brasile, la Colombia, l’Honduras e il Messico; tutte voci chiamate a condividere le preoccupazioni in tema d questioni sociali, politiche e economiche, durante il Covid-19.

«La polarizzazione politica unita al negazionismo – si legge sul sito del Cec -, sono state ostacoli al piano di prevenzione pandemica. Il risultato di questa mancata azione per contrastare il Covid-19, ha prodotto una reazione a catena che oggi vede le stesse istituzioni a rischio tenuta e nuove allarmanti divisioni sociali. Questa situazione ha prodotto un effetto dirompente: la mancanza di speranza».

Sono oltre 500.000 i morti per Covid-19 in Brasile.

Thomas Kang della Chiesa evangelica della confessione luterana in Brasile, ha affermato: «L’attuale polarizzazione politica nel paese e la continua negazione della gravità dei contagi e delle morti sono i veri ostacoli a un’azione strategica nazionale ed efficace utile per combattere la pandemia. Purtroppo, anche nelle stesse chiese, spesso vi è una frammentazione nelle posizioni in merito e questa discrasia è fuorviante», ha concluso.

L’analisi del gruppo sull’impatto della pandemia di Covid-19 ha sollevato anche un altro tema dirimente e devastante, quello della sofferenza di bambine e bambini e e di adolescenti colpiti da un «triplo shock»: la chiusura delle scuole, il confinamento e la perdita di risorse economiche per le loro famiglie.

«In Argentina, i settori sociali più vulnerabili della società sono proprio quelli che hanno sofferto maggiormente», ha affermato Ana De Medio, della Chiesa evangelica dei discepoli di Cristo in Argentina.

«I giovani sono tra coloro che stanno tutt’ora soffrendo. Non possiamo dimenticare le loro necessità, soprattutto non possiamo non ascoltare la loro richiesta d’aiuto», ha aggiunto.

In America Latina la violenza rivolta contro le donne era già una seria preoccupazione, prima della pandemia.

Dall’inizio del 2020 in alcuni paesi e governi locali si è riscontrato che il numero di chiamate ai numeri d’emergenza è aumentato sino all’80%. Allo stesso tempo, anche le chiamate fatte da bambini o familiari di donne vittime di violenza sono aumentate durante la quarantena.

Condividendo la sua situazione in Honduras, Canon Aida Consuelo Sanchez-Navarro della Chiesa Episcopale, ha affermato che «La pandemia ha innescato un aumento significativo del numero di casi di violenza domestica nel Paese. Come chiesa, cerchiamo di portare a queste persone la nostra protezione e soprattutto una voce di speranza. Lo facciamo denunciando gli abusi e tentando di far emergere l’elemento devastante della sofferenza».

Oltre all’emergenza sanitaria del Covid-19, «la realtà dell’estrema povertà e quella delle migrazioni di questi ultimi anni hanno anche prodotto un impatto diretto sulla sovranità alimentare di centinaia di migliaia di persone», ha concluso Sanchez-Navarro.

Condividendo le osservazioni conclusive dell’incontro, il vice segretario generale del Cec, Odair Pedroso Mateus, della Chiesa Presbiteriana Indipendente del Brasile, ha ricordato il tema dell’Undicesima Assemblea del Cec, che baserà le sue analisi e le sue preghiere «sull’amore di Cristo che spinge il mondo alla riconciliazione e all’unità». Un’assemblea che avrà certamente tante connessioni con l’America Latina.

«Speriamo che il tema dell’assemblea possa offrire un orizzonte ampio di riflessione e d’ispirazione a tutte le chiese impegnate nel lavoro per la giustizia e la pace e la cura del Creato. Nell’attuale contesto politico in America Latina – segnato da narrazioni populiste ed escludenti – il nostro lavoro per l’unità dei cristiani e il servizio ai poveri ha un significato speciale».

La riunione del comitato centrale si concluderà domani 29 giugno.

 

Foto di Marcelo Schneider