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Napoli. Sostegno alimentare al campo rom di Barra

È di pochi giorni fa la seconda iniziativa di solidarietà svolta dalla N:EA e dal Centro sociale «Casa Mia-E. Nitti» (Ponticelli-Na) con il contributo economico della Tavola valdese, Unione delle chiese metodiste e valdesi, a sostegno delle famiglie rom del campo di Barra,  un’iniziativa di sostegno alimentare che va ad aggiungersi a quella già svolta a Natale, in piena pandemia.

La collaborazione fra la N:EA e la Chiesa valdese non è nata né ora e non solo come risposta ai bisogni delle famiglie del campo impoverite ulteriormente dall’impossibilità di svolgere le loro attività di sostentamento a causa della crisi sanitaria. La collaborazione affonda le sue radici nel passato.

Grazie al contributo della Chiesa valdese, la N:EA ha svolto iniziative  finalizzate alla prevenzione dentaria in virtù della quale decine e decine di  bambini rom hanno fruito delle cure dei denti; la N:EA ha realizzato i campi estivi presso il Centro sociale «Casa Mia-E. Nitti», che ha messo a disposizione la sua struttura, la piscina, il piccolo campo di calcetto, la mensa, ed ha accolto i bambini rom accompagnati dagli operatori della N:EA, favorendo il diritto al gioco e l’incontro fra bambini rom e napoletani e allontanando quei gravi pregiudizi sociali che li tengono separati e distanti.

All’estero la Chiesa valdese sta sostenendo i progetti di cooperazione realizzati dalla N:EA in Costa d’Avorio, a favore di donne e ragazzi vittime della guerra civile in questo paese.

È in questo più ampio piano di collaborazione che vede la N:EA e la Chiesa valdese intervenire a Napoli a sostegno delle diverse sfere della vita della comunità rom di Barra (salute, alimentazione, istruzione, tempo libero), che si colloca l’iniziativa di distribuzione di generi di prima necessità svolta venerdì 26 marzo. 

Sono state 32 le famiglie che hanno beneficiato di questo intervento; si tratta di famiglie numerose ma anche di altre composte da anziani soli che vivono nel campo in una particolare condizione di povertà e di emarginazione che non sono rientrate nel programma di presa in carico realizzato da Emergency.

L’aria di festa che si è creata nel campo al nostro arrivo è stata indescrivibile così come lo è stata la loro collaborazione all’organizzazione dell’iniziativa: gruppi di giovani rom, guidati dalla mediatrice rom della N:EA, hanno assicurato la loro presenza fin dalla fase di ritiro delle derrate alimentari, hanno confezionato i pacchi ed infine si sono occupati della loro distribuzione assicurandosi che ogni famiglia individuata, ricevesse il proprio. Al termine della distribuzione, che si è svolta in un clima di generale partecipazione, i responsabili della N:EA e del Centro «Casa Mia-E. Nitti» hanno partecipato ad uno scambio sulle problematiche abitative, sociali e lavorative che investono la comunità rom di questo campo, problematiche che attengono ai diritti inalienabili della persona e che vedono le comunità rom profondamente discriminate.

Foto: il centro “Casa mia-E. Nitti”