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Sgomberato il rifugio solidale di Oulx

È in corso dalle prime ore di oggi martedì 23 marzo da parte delle forze dell’ordine lo sgombero della casa cantoniera presente sulla statale 24 ad Oulx, in alta Val Susa, in Piemonte, non lontano dal confine con la Francia, che da tre anni rappresentava uno dei pochi punti di appoggio per le tante persone migranti che tentano di proseguire il loro cammino attraverso le Alpi.

La struttura, abbandonata da anni, era occupata dal dicembre del 2018 da giovani italiani e francesi, alcuni dei quali precedentemente sgomberati dal seminterrato della parrocchia del vicino Comune di Claviere, che era stata occupato durante una delle tante gelide notti invernali in cui decine di persone si ritrovavano per strada, a rischio assideramento. Una situazione extra legale dunque, ma al contempo una risposta concreta ad un bisogno urgente, accogliere il prossimo di fronte all’immobilismo delle istituzioni.

All’interno della casa cantoniera sgomberata erano presenti migranti e famiglie, una cinquantina secondo le testimonianze. Un numero elevato come elevati sono i numeri di persone che transitano in zona (un migliaio circa al mese), e ora che l’inverno è alle spalle gli arrivi aumenteranno inevitabilmente.

A ciò serviva la casa cantoniera: a supplire in parte alla mancanza di strutture pubbliche di accoglienza.

«La situazione già tragica al confine alpino viene ora aggravata dalla diminuzione della capacità di accoglienza. I volontari e le volontarie di tutte le associazioni di #FreedomMountain stanno intervenendo ora con cibo, ospitalità, solidarietà con gli e le sgomberate racconta il dottor Paolo Narcisi, Presidente Rainbow4Africa sulla pagina Facebook dell’associazione, e prosegue: «Sappiamo che nella notte nella ex casa cantoniera sono state ospitate una cinquantina di persone, molte donne e bambini. In questo momento per Rainbow4Africa la priorità è la sicurezza di queste persone. Il nostro personale sanitario e i volontari stanno lavorando per ridurre al minimo i rischi, curare e proteggere soprattutto i più fragili».

Il Rifugio Massi rimarrà oggi aperto e i sanitari di Rainbow4Africa rimarranno sul posto. Il centro di accoglienza “Rifugio Fraternità Massi” destinato ai migranti di passaggio in alta Valle di Susa è stato aperto anch’esso nel 2018. Il progetto coinvolge la Fondazione Magnetto, che sostiene le spese, e la Fondazione Talità Kum Budrola Onlus, che ne garantisce la gestione operativa .

Il centro è funzionante ogni giorno dalle ore 20 alle ore 8 in un locale vicino alla stazione ferroviaria messo a disposizione in comodato gratuito dai padri salesiani per evitare che i migranti dormano per strada o nei boschi con l’inverno alle porte. Ma non è sufficiente a contenere i flussi.
Lo sgombero della casa cantoniera di Oulx era nell’aria da tempo ed era nata una petizione on line lanciata dall’associazione ValSusa Oltre Confine che ha già raccolto oltre 11 mila firme per dire no alla chiusura.