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La Scuola politica per Rom e Sinti

«La nostra lotta passa attraverso la partecipazione politica e non poteva essere diversamente»», dice a Riforma.it l’attrice, attivista per i diritti umani e presidente dell’Associazione Kethane, Dijana Pavlovic.

«Molti nostri giovani, bravi, sensibili, impegnati nel sociale e nel mondo della cultura, purtroppo, vivono ancora oggi nella paura e nella vergogna. Paura e vergogna di definirsi per quello che sono: Rom e Sinti. La società italiana non è in grado di comprendere a fondo e di valorizzare ciò che Rom e Sinti invece hanno fatto nella storia. Non sono a  conoscenza di quale sia stato il contributo che Rome e Sinti hanno dato all’Europa».

Per questo e da oggi parte la Terza edizione della Scuola politica per Rom e Sinti. Un appuntamento consolidato e  che per ragione dovute all’emergenza sanitaria sarà tutto online.

Sino al 6 dicembre saranno otto gli appuntamenti in calendario.

Il primo questo pomeriggio dalle 17,30 alle 18,30 in diretta streaming insieme a Triantafillos Loukarelis presidente dell’Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull’origine etnica, Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali).

L’ufficio è deputato dallo Stato italiano a garantire il diritto alla parità di trattamento di tutte le persone indipendentemente dalla origine etnica o razziale, dalla loro età, dal loro credo religioso, dal loro orientamento sessuale, dalla loro identità di genere o dal fatto di essere persone con disabilità.

Insieme a Loukarelis relazioneranno Aurora Ailincai, capodivisione Rom Consiglio d’Europa; Gabriele Rabaiotti, assessore alle politiche sociali del Comune di Milano; Paolo Cagna Ninchi, presidente dell’Associazione Upre Roma e Dijana Pavolovic.

«Sono trenta i giovani iscritti quest’anno – prosegue Pavlovic -. Crescere culturalmente e avere consapevolezza si sé è importante: questi giovani quotidianamente combattono per la libertà, per il loro riconoscimento, per i loro diritti. L’obiettivo di Rom e Sinti, di tutta la popolazione romanì, è quello di poter raggiungere un riconoscimento vero, partitario, formale, da parte dello Stato italiano, un riconoscimento che ancora non è arrivato. Riceviamo tanta vicinanza dalle istituzioni – prosegue Pavlovic – ad esempio quando consegniamo pacchi alimentari ai bisognosi o in occasione di giornate simboliche, come quella per ricordare la tragedia del Porrajmos (lo sterminio di Rom e Sinti da parte dei nazi-fascisti). La legge parlamentare del 27 gennaio, tuttavia, non ricorda la nostra tragedia.

Lo Stato – conclude Pavlovic – dovrebbe riconoscere Rom e Sinti con una legge ad hoc come minoranza storico linguistica. E magari inserire nella legge del 27 gennaio anche il Porrajmos. Il nostro cammino verso la giustizia, la parità e i diritti passa attraverso la cultura e l’affermazione politica».

L’iniziativa è promossa dal Consiglio d’Europa ed è organizzato da Upre Roma e da kethane.

Gli incontri saranno trasmessi sul sito: www.kethane.it