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Sea Watch denuncia il blocco dei voli dell’aereo Moonbird

Le autorità aeronautiche italiane, l’Enac nello specifico, l’ Ente nazionale per l’aviazione civile, ha bloccato da venerdì scorso 4 settembre le attività di volo del piccolo aereo Moonbird, impiegato dall’organizzazione svizzera  Humanitarian Pilote Initiative in collaborazione con la Ong Sea Watch per pattugliare dal cielo il mar Mediterraneo, con maggior rapidità rispetto a quanto possono fare le navi, e segnalare la presenza di imbarcazioni in difficoltà durante la traversata dalle coste africane.

La motivazione ufficiale per lo stop forzato, l’ennesimo, recita così: «l’intensissima attività di volo svolta dallo scalo di Lampedusa, sia per continuità che per numero di ore giornaliere sembrerebbe non coerente con l’attività dichiarata. La presenza di un velivolo che svolge attività di ricerca e soccorso non autorizzate e non coordinata dalla competente autorità incide sulla sicurezza delle operazioni di ricerca e soccorso nonché sulla sicurezza della navigazione aerea». L’attività di ricerca e soccorso in mare in pratica non sarebbe mai stata autorizzata dagli enti competenti.

Le organizzazioni umanitarie, Sea watch in testa, denunciano invece l’ennesimo tentativo di chiudere gli occhi delle associazioni indipendenti sul Mediterraneo. Nei mesi scorsi infatti Moonbird, finanziato anche dalla Ekd, la Chiesa evangelica in Germania, aveva documentato con riprese aeree e registrazioni delle comunicazioni radio le operazioni clandestine di trafficanti di esseri umani e le mancanze, le storture e le omissioni nelle operazioni delle autorità marittime europee.

«Il Governo italiano ha chiuso i nostri occhi sul Mediterraneo centrale, da venerdì il nostro aereo di monitoraggio civile non può più alzarsi in volo da Lampedusa. L’accusa è quella di aver riportato per troppe volte, e per troppo tempo, la presenza di persone in immediato bisogno di soccorso nel Mediterraneo centrale» commenta Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch Italy, che ha poi ricordato che solo da giugno di quest’anno a oggi l’aereo ha avvistato 2600 persone.

 

Sono stati vari i tentativi in questi mesi di bloccare le attività degli aerei da ricognizione, come riportato anche in questo articolo del Redattore Sociale.

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Disegno di Francesco Piobbichi