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E’ morto Kobus Gerber, contribuì a riportare la Chiesa riformata olandese in Sud Africa nell’ecumene mondiale

E’ morto nei giorni scorsi Kobus Gerber, già segretario generale della Chiesa riformata olandese in Sud Africa.

Esprimendo le più sentite condoglianze alla famiglia e alla chiesa, Ioan Sauca, segretario generale ad interim del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), ha sottolineato come Gerber attribuisse grande importanza all’integrità e all’unità ecumenica.

«Ringraziamo Dio per la sua vita e il suo ministero, sempre impegnato nell’importanza della fraternità conciliare come espressione della risposta delle chiese alla chiamata di Cristo per l’unità. Onoriamo il ruolo che ha svolto nel riportare la Chiesa riformata olandese in Sud Africa a questa unità», ha detto Sauca.

Gerber, che ha servito la sua chiesa come segretario generale dal 2005 al 2015, è particolarmente accreditato per il ruolo che ha svolto nel guidare il processo di reintegrazione della Chiesa riformata olandese in vari organismi ecumenici. Ciò include l’essere nuovamente accettata come membro del Consiglio Mondiale delle Chiese nel 2016, la Conferenza delle Chiese di tutta l’Africa e la Comunione mondiale delle chiese riformate (Wcrc). Gerber ha prestato servizio proprio nel board della Wcrc e del South African Council of Churches.

La Chiesa riformata olandese era presente all’Assemblea di Amsterdam nel 1948, quando fu fondato il Ce, per poi rompere i rapporti negli anni ’60, a causa delle aspre critiche da parte della comunità ecumenica sul suo coinvolgimento e sostegno all’apartheid. A partire dal 1986, la Chiesa riformata olandese ha rifiutato tutte le forme di razzismo e ha aperto le porte a tutti i credenti, di qualsivoglia etnia.

La Chiesa riformata olandese è stata riammessa nella famiglia confessionale dell’Alleanza mondiale delle chiese riformate nel 1998 ed è diventata, per la prima volta, un membro della Conferenza delle Chiese di tutta l’Africa nel 2012, nonché un membro del Consiglio sudafricano di chiese.

Gerber ha spesso affermato che i molti anni in cui la Chiesa riformata olandese è stata separata dal corpo ecumenico sono stati fonte di dolore.

Ha guidato il processo di riammissione al Cec a partire dal 2012. Nella lettera che accompagnava la domanda di riammissione, Gerber ha motivato la domanda della sua chiesa come segue: «Ci candidiamo perché crediamo che dopo 51 anni abbiamo così trasformato il nostro modo di essere che possiamo prendere il nostro posto con integrità nella famiglia dell’ecumene mondiale».

La vice segretaria generale del Cec, la Professoressa Isabel Apawo Phiri, ha accolto la notizia con grande tristezza. «Il dottor Gerber credeva fermamente nell’ecumenismo a livello locale e nazionale. Possa la sua anima riposare in pace».

Il dottor Andre Bartlett, moderatore del Sinodo della Chiesa riformata olandese, che ha servito con Gerber in varie strutture di leadership, ha commentato: «Potevo sempre avvicinarmi con sicurezza a lui per consigli e guida. Ha svolto un ruolo significativo nel guidare la Chiesa riformata olandese nel pensiero innovativo su molte questioni importanti e ha rappresentato la chiesa con distinzione in vari organismi ecumenici internazionali».