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La persecuzione cristiana non riguarda solo i cristiani

Open Doors, l’organizzazione non governativa che aiuta i cristiani perseguitati in tutto il mondo a causa della loro fede, celebra quest’anno il suo 65° anniversario. Henrietta Blyth, amministratrice delegata britannica dell’ente, ha dichiarato: «Per troppo tempo si è pensato che difendere le minoranze cristiane perseguitate fosse qualcosa di cui avrebbero dovuto occuparsi le chiese, non la società civile secolare. Invece, la persecuzione dei cristiani è qualcosa che riguarda non solo i fedeli ma tutti, compresi i governi».

Spiega Henrietta Blyth che la violenta persecuzione di milioni di cristiani in tutto il mondo deve essere qualcosa di più di una “preoccupazione di nicchia”: «Una minoranza di cristiani all’interno di una nazione è una forza per il bene di tutti, essa non si preoccupa solo di se stessa. Sostenendo le minoranze cristiane, stiamo sostenendo un futuro più civile e meno travagliato per le nazioni stesse, e questo giova a tutti».

I commenti della Blyth sono stati formulati a seguito delle dichiarazioni dell’Ufficio degli Affari Esteri e del Commonwealth relative ad un nuovo programma di sanzioni che sarà utilizzato a sostegno delle minoranze religiose.

Il segretario agli Esteri, Dominic Raab, ha dichiarato: «Il nostro nuovo regime globale per i diritti umani consentirà al Regno Unito di proteggere le persone di tutte le religioni da gravi violazioni dei diritti umani e abusi, e invia agli autori delle violazioni il messaggio chiaro che il Regno Unito non tollererà le loro atroci azioni».

Oggi Open Doors opera in oltre 60 nazioni, offrendo supporto alle comunità cristiane perseguitate e sostenendo la loro causa presso i governi occidentali